Le mostre d'arte: Guttuso e Manzù
  • Tipologia
  • Ritaglio stampa
  • Autore
  • Volpi Marisa
  • Dati Pubblicazione
    • Luogo di edizione Roma
    • Lingua italiano
  • Abstract
  • L'articolo recensisce la mostra di sei bronzi, quattro disegni, tre litografie di Giacomo Manzù, sei dipinti e sette disegni di Renato Guttuso allestita presso la Galleria la Nuova Pesa di Roma dal 30 marzo al 15 aprile.
  • Note
  • Interessante è rilevare come l'autore, non proprio entusiasta nei confronti della recente produzione di Manzù, interpreti l'accostamento tra i due artisti nella mostra romana.
     Scrive, infatti, Marisa Volpi: " É strano che questa sollecitazione lirica di tipo manzoniano, non sempre allo stesso livello, e non più al livello dei famosi Vescovi, che riassumevano la interiorità raffinata dell'ideale formale di Manzù e insieme il carattere semplice e non aristocratico della sua ispirazione, si trovi alla "Nuova Pesa" accanto alla dichiarata modernità di Guttuso, che non vuole ricorrere alla smunta categoria dell'interiorità per presentare le sue vedute di tetti le sue nature morte, retoricamente esposte nei primi piani, con inutile sfoggio della sua ben nota forza plastica e di un vigoroso temperamento espressivo. (...) Le espressioni usate per accomunare l'arte di due artisti così diversi: "rendere gli uomini certi della loro esistenza" o "combattere la battaglia contro le crisi disumane dell'arte contemporanea", sembrano generiche e vagamente idealistiche. Come se le crisi disumane dell'arte non fossero il riflesso della disumanità della società industriale, e ogni tentativo di eluderne la radicale profondità non avesse dimostrato il carattere apologetico e reazionario, cioè retorico e vuoto".
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