Col suo pollice felice, scolpiva la luce
  • Tipologia
  • Ritaglio stampa
  • Autore
  • Paloscia Tommaso
  • Dati Pubblicazione
    • Luogo di edizione Firenze
    • Lingua italiano
  • Abstract
  • L'articolo informa del decesso di Giacomo Manzù e, ricordando alcuni episodi della carriera dello scultore, ne elogia la produzione posta "fra tradizione e futuro con la naturalezza di un fenomeno cosmico".
     Illustrazioni: fotografia di Giacomo Manzù; Giulia e Mileto in carrozza, 1968; Grande cardinale ; Particolare di una formella per la porta di San Pietro
  • Note
  • A margine dell'articolo è pubblicata una breve nota che, oltre ad informare in merito ai funerali dell'artista ed alla tumulazione provvisoria del corpo in attesa della definitiva sepoltura nel giardino del museo di Ardea, riporta le manifestazioni di cordoglio seguite al decesso dello scultore: Hanno espresso cordoglio il presidente della Repubblica, i presidenti del Senato e della Camera, il senatore Fanfani, l'onorevole Occhetto, altre personalità del mondo politico. Al dolore dei suoi collaboratori più stretti si è unito quello degli artisti. Francesco Messina lo ricorda poverissimo e bravissimo nei primi anni milanesi. Arnaldo Pomodoro dichiara che opere come la Porta di San Pietro e la scultura al Rockefeller Center sono fondamentali, Giò Pomodoro riafferma la validità del suo costante messaggio di pace. Aligi Sassu, raggiunto in Spagna, ha detto piangendo: Questa notizia è per me più dolorosa dell'annuncio della morte di un fratello; con lui muore una parte importante di me stesso. Era capace di dare forma a qualsiasi idea, di trasferire il disegno, che era la sua principale capacità, nelle sculture. Credo di poterlo definire uno degli artisti più grandi del nostro tempo, a livello dei nostri grandi del Rinascimento per capacità realizzativa ma, soprattutto, per aver sempre messo l'uomo al centro della sua arte".
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