La scomparsa di Manzù genio autodidatta
  • Tipologia
  • Ritaglio stampa
  • Dati Pubblicazione
    • Luogo di edizione Roma
    • Lingua italiano
  • Abstract
  • L'articolo informa della scomparsa di Giacomo Manzù, ripercorre alcune tappe della vita dell'artista e si sofferma a considerare le qualità del linguaggio plastico dello scultore. Illustrazioni: Giacomo Manzù accanto alla testa in bronzo di Papa Roncalli; Particolare del Ritratto di Inge, 1974.
  • Note
  • L'articolo è firmato f.d.g ed è pubblicato assieme ad un contributo di Giuseppe Selvaggi.
     A margine dell'articolo è pubblicata una breve nota che riporta le parole di Aligi Sassu in memoria di Giacomo Manzù: "La notizia che mi sta dando della morte di Manzù è per me più dolorosa dell'annuncio della morte di un fratello; con lui muore una parte importante di me stesso". "La nostra grande amicizia era nata dalla comprensione reciproca dell'arte e si era rafforzata nella povertà della gioventù. Soprattutto lui era molto povero e spesso veniva a casa a mangiare e per mio padre e mia madre era come un figlio. Mi univa a lui la sua umanità, ma anche la sua innata capacità artistica, capace di trasformare in opere ammirevoli qualsiasi cosa maneggiasse. L'ho visto incidere una lastra con l'aiuto solo di un chiodo e di un po' di terra, tra l'ammirazione mia, di Grosso e Birolli. Era capace di dare forma a qualsiasi idea, di trasferire il disegno, che era la sua principale capacità, nelle sculture. Credo di poterlo definire uno degli artisti più grandi del nostro tempo, a livello dei nostri grandi del Rinascimento per capacità realizzativa ma, soprattutto, per aver sempre messo l'uomo al centro della sua arte".
     Altri personaggi citati: Beltramme Aurora; Inge Schabel Manzù; Mileto Manzù; Giulia Manzù; Maria Zappettini; Giovanni XXIII; Mario De Micheli; Virgilio Guzzi