lettere, telegrammi, minute, biglietti da visita, invito
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Dieci lettere tutte dattiloscritte, sei telegrammi e due biglietti da visita, uno di Farinacci e uno della moglie Anita. Delle lettere se ne segnalano alcune:
 prima lettera del 23 ottobre 1928 con la quale Farinacci, come presidente dell'Istituto Fascista di Cultura, invita Ojetti "[...] Domenica 28 corrente in Cremona, coll'intervento di S.E.il Ministro Alfredo Rocco, s'inaugurerà il Civico Museo, arricchito di nuovi capolavori e riordinato, trasferito nella nuova grandiosa sede del Palazzo Afaitati" [Affaitati]. Nella seconda lettera del 9 settembre 1936, su carta intestata della Camera dei deputati, invita il critico a far parte del Comitato nazionale che verrà costituito in occasione delle manifestazione per il bicentenario della morte di Antonio Stradivari a Cremona; lettera datata Cremona 21 settembre 1938 di Farinacci, direttore de "Il Regime Fascista" nella quale lo informa: "Caro Camerata, come avrai appreso dai giornali, abbiamo istituito il "Premio Cremona" per due opere di pittura aventi per soggetto: la prima una scena rappresentante l'ascoltazione alla radio di un discorso del Duce; la seconda l'illustrazione di altri stati d'animo creati dal Fascismo [...] ho deciso di indire un "referendum" fra i Camerati di sicura sensibilità politica perchè rispondano alle seguenti domande: "Se tu fossi pittore, relativamente al PRIMO QUADRO, quale discorso del DUCE sceglieresti? quale ambiente? Quali ascoltatori? E per il SECONDO QUADRO, quale tema sceglieresti?[...]; riscrive a maggio del 1939, su carta intestata del Comitato per le manifestazioni artistiche cremonesi, in occasione della mostra "Premio Cremona": "Ho attentamente visitato ieri le opere sistemate dai Camerati Bucci, Bellomi e Sianesi, nelle Sale del Palazzo Comunale e di Cittanova ed ho constatato che, nell'insieme, andiamo abbastanza bene. Ho notato però che la Mostra del Premio B è un po' vuota e perciò avrei deciso - oltre che di diminuire le sale - di fare risuscitare un "morto" e precisamente quel quadro di ampie proporzioni che rappresenta alcuni abissini che vengono liberati dalle catene della schiavitù"; segue altra corrispondenza sia riguardo la data della vernice che l'assegnazione dei premi; lettera del 7 ottobre 1940, su carta intestata de "Il Regime Fascista", in cui scrive: "Grazie per la tua lettera. Peccato che le tue condizioni di salute non ti abbiano permesso di vedere la Maginot, l'altro fronte di battaglia e soprattutto di non essere con me a Parigi, dove improvvisamente mi sono recato alla sede del Consolato Italiano a trovare oltre mezzo migliaio di italiani, la maggior parte fuorusciti. Li ho dapprima presi per il petto rimproverandoli ed insultandoli a sangue, poi ho ricordato la loro crudeltà nel rimanere lontano dalle loro famiglie e dai loro casolari, in ultimo con un'abilità diabolica, ho picchiato alle porte dei loro cuori, mettendo in evidenza cos'è la Francia oggi e cos'è la potenza dell'Italia Fascista [...]"; Ojetti gli chiede il testo del suo discorso ai contadini di Hannover, ma Farinacci gli dice di non ricordarlo "Certe volte gli avvenimenti mi fanno parlare col cuore, quasi col cervello assente";
 2. Una lettera dattiloscritta e tre minute di Ojetti, una lettera dattiloscritta (con firma non identificata) e un invito: lettera datata Hannover 16 agosto 1940 a Ojetti, con l'invito, nell'ambito degli scambi culturali italo-tedeschi "[...] quale espressione dei rapporti particolarmente amichevoli esistenti tra le città di Cremona ed Hannover, all'Esposizione di 70 opere che, col tema "La battaglia del grano", hanno figurato nella mostra del "Premio Cremona" di questa estate"; lettera di Ojetti del 18 febbraio 1944 riguardo l'arresto di Giuseppe de Robertis, segue risposta del 22 febbraio di Farinacci.
 2. Sette ritagli stampa (s.d. e senza riferimenti precisi dei giornali di provenienza; il primo è intitolato "I documenti dell'appartenenza di Farinacci alla massoneria giustinianea" (a matita blu segnata 19 IX '925); estratto da "Il selvaggio" numero 16-30 aprile 1926, con un articolo intitolato "Uno e molti milioni ovvero apoteosi di Farinacci"; ritaglio stampa da "Il regime Fascista" con articolo di Farinacci intitolato "Lettera aperta al Segretario del Partito", datato a penna 16/06/1933; ritaglio stampa intitolato "Vibrata lettera dell'on. Oviglio sulle accuse rivoltegli da Farinacci; altro ritaglio stampa intitolato "I sapientoni", datato a matita blu 5 ott. '35; altro "Roberto Farinacci ferito per l'esplosione di una bomba" e ultimo "I beni di Farinacci definitivamente confiscati".