Mori Walter
  • Livello
  • unità archivistica
  • Numero definitivo
  • 14
  • Data
  • 13 settembre 1956 - 27 luglio 1961
  • Soggetto produttore
  • Cervelli Enrico
  • Consistenza
  • docc.: 15 , cc.: 15
  • Descrizione
  • 9 lettere e 6 cartoline
  • Contenuto
  • Lettere e cartoline inviate da Walter Mori a Enrico Cervelli, per raccontargli della sua vita e attività di fotografo, ricevere aggiornamenti sulla realtà romana, sui viaggi e sulle mostre dell'artista, sui contatti con Patellani, su servizi fotografi giornalistici, sugli scavi.
     Vengono menzionati: Patellani (si presume Federico Patellani), don Ambrogio (si presume Ambrogio Fumagalli), Paolo (si presume Paolo Casagrande), Lauretta, Bonicelli, Tofanelli, Fumagalli, "LE ORE" (rivista), "TEMPO" (periodico).
     Si intuisce dai documenti che si tratti di una corrispondenza di carattere amicale; si riporta di seguito la trascrizione dei passi più significativi:

     1 - Lettera inviata da Walter Mori a Enrico Cervelli in data 11 gennaio (s.a.) - Milano, firmata:
     "Caro Enrico, [...] Ti dico subito che mi dispiace moltissimo, ma per ora non mi è possibile venire a Roma per mancanza di tempo ed anche per evitare spese non indifferenti e difficilmente recuperabili. Per questi motivi non mi è possibile essere utile neanche a Paolo per la faccenda un poco strana che mi hai spiegato nel tuo scritto. Io penso che per non perdere tempo a Paolo conviene mettersi d'accordo con un qualche fotografo di Roma e da questi avere tutti i chiarimenti possibili per ciò che riguarda il maneggio delle macchine fotografiche. Potrà avere anche di più di quanto io non possa dare, benché sarà difficile trovare chi è disposto ad insegnare ad un concorrente il proprio mestieri. In tutti i modi io ti prego di dire a Paolo che mi dispiace di non poter essergli utile, e mi dispiace tanto anche per te. Finalmente ho il tuo indirizzo e così potrò scriverti direttamente. Se ti può interessare tra pochi giorni Lauretta sarà di nuovo a Roma. [...]".

     2 - Lettera inviata da Walter Mori a Enrico Cervelli in data 22 giugno (s.a.) - Milano, firmata:
     "Caro Enrico, ieri giorno 21 è ritornato da Roma, Patellani dicendomi di non avere veduto questo fantomatico pittore Cervelli. Com'è questa storia che non riuscite ad incontrarvi? Comunque, qua ha letto la lettera di don Ambrogio che è servita ad accrescere in lui la curiosità ed il desiderio di un incontro con voi. Oggi è andato a S. Remo e domani sarà di nuovo a Roma, perciò questa sarà la volta buona. Assieme a don Ambrogio insisti affinché ti faccia il servizio con la Nepalese o indiana che sia, perché anche tu sei convinto che servirà molto, benché in questo momento i settimanali stampano solo donne e fregnacce varie. Perciò può darsi data la situazione che Patellani non si entusiasmi per farti il servizio, e sarebbe un peccato. Quando tu parlerai con lui cerca di adularlo di stimolarlo anche se il farlo non è tua abitudine come io ho capito durante il tuo soggiorno milanese. Questo è il suo tallone d'Achille, e l'importante è che un giorno esca il tuo servizio a colori su TEMPO. Non ti pare?
     Ti ringrazio della voluminosa lettera e di tutte le notizie che mi hai dato. Laura è una buona ragazza ma non è molto chiara nel suo modo di agire e di parlare, e questo sarà un altro dei suoi complessi. Sta cercando di tenere un solo piedi in troppe scarpe, ed è per questo che a Roma ti ha fatto innervosire. Resta a tuo assoluto vantaggio l'averla avuta per due giorni nel tuo studio, e questo ti avrà ripagato della incazzatura presa prima. Tieni presente che anche il capo redattore di TEMPO Bonicelli ha intenzione di far fare a Laura un provino, e per questo motivo verranno assieme a Roma verso la fine del mese. Così mi ha detto Laura pochi giorni fa. Non ho ancora potuto vederla dopo l'operazione al naso, ma in settimana la farò venire qua e le farò delle fotografie a titolo di confronto con il naso per operazione, e poi ti manderò delle copie. Resta inteso che di quanto sopra io a Laura non farò parola. È mia intenzione di venire a Roma per qualche giorno e sarà tra i giorni 7 e 12 circa [...] Intanto faremo il mercato di Porta Portese come tu hai proposto. Avremo modo così di parlare a voce di tutto il resto, dico a voce perché se ti sento parlare e spiegare le cose anche per me diventa più facile. Spero e ti auguro che la mostra dia dei frutti. [...]".

     3 - Lettera inviata da Walter Mori a Enrico Cervelli in data 28 giugno (s.a.) - Milano, firmata:
     "Carissimo Enrico, certamente sarai ritornato a Roma, ed è per questo che ti scrivo solo ora. Grazie dei saluti da Palermo. Avevo già scritto a don Ambrogio che Patellani sarebbe venuto a Roma [...] Poco prima che partisse a Patellani parlai di te e dei tuoi progetti per il Nepal senza approfondire troppo la faccenda perché all'inizio è meglio non sbottonarsi troppo con lui. Qua in ufficio ha detto che è sua intenzione di organizzare ogni anno un viaggio, e per eliminazione io credo che il Nepal rimanga l'unico Paese che possa interessare anche lui. Dopo che ti avrà conosciuto io penso che troverete una via di accordo, e che diventerà realtà questo tuo progetto. Sarò felice solo per te se questo avverrà, perché delle fortune future di Patellani non me ne importa un bel nulla.
     Pochi giorni fa ho parlato al telefono con Lauretta la quale mi ha detto che l'attendi a Roma presto per il famoso provino cinematografico. Però verrà giù con la genitrice e questo è piuttosto antipatico. In tutti i modi ti arrangerai. Per i progettati servizi fotografici fai tutto con calma ed in funzione del tuo tempo disponibile. Non abbandonare il progetto "Nave solare" per il teatro alla Scala, e se non andrà in porto servirà a farti conoscere di più in questa città e trarne un giorno altri vantaggi.
     Nella seconda metà di agosto verrò a Roma se naturalmente tu non sarai assente, e di questo me ne darai conferma quando potrai. Sono ansioso di sapere come è andata con Patellani, perciò appena hai tempo scrivimi, però non più in via Settembrini, ma in via CIRO MENOTTI 10 dove io abito. [...]".

     9 - Lettera di Walter Mori a Enrico Cervelli in data 2 luglio 1957 - Milano, firmata:
     "Carissimo Enrico [...] Innanzitutto ti chiedo scusa per essere ripartito da Roma senza nemmeno salutarti e senza nemmeno aver fatto le foto a Cinzia come avevo promesso. Ti avranno spiegato il motivo della mia rapida partenza da Roma [...] ho atteso una tua telefonata tutto il sabato ed anche domenica mattina, ma evidentemente le foto poi in fondo non erano così importanti. Immagino che Cinzia sarà partita con la sicurezza di rivederti a Cuba o dintorni e tu avrai promesso di andare, ma io ci credo poco che tu lascerai Roma per tanto tempo, e comunque ci penserai su molto. In tutti i modi se un giorno andrai farai bene a mettere in opera il progetto dei servizi fotografici di cui abbiamo parlato. È probabile che tu possa fare della bella roba ed anche guadagnare dei bei soldi. Se sono rose fioriranno.
     Spero che ormai il tuo bellissimo studio sia in ordine ed in grado anche di poter fare delle belle fotografie quando verrò a Roma la prossima volta. Tra pochi giorni come ti dissi lascerò Patellani ed entrerò in una grande agenzia di attualità per fare un lavoro che già fino a ora non mi entusiasma molto, ma che però ha i suoi lati interessanti. Se non mi troverò bene in seguito credo che finirò per venire a Roma ed allora potremmo veramente fare certi servizi che ho in mente. con la tua abile regia. Vedremo in seguito. [...]"

     4 - Lettera inviata da Walter Mori a Enrico Cervelli in data 6 luglio (s.a.) - Milano, manoscritta:
     "Caro Enrico, ti ho spedito oggi le foto che ti ho fatto allo studio e quelle dei due pannelli. Nulla di eccezionale, ma a qualche cosa possono servire: ho parlato di te a "Le ORE" e naturalmente desiderano prima vedere le opere dei pittori. Ho promesso di portare presto le foto colori di alcuni tuoi quadri, e perciò ora occorrono [...]. Appena il direttore di "Le ORE" mi dirà se accetta il servizio oppure no, ti avviserò. Ricordati bene che la condizione principale per fare accettare le fotografie è quella di dare un quadro al direttore. Questo quadro potrai darlo anche tu se vuoi, in quanto Cappelli è molto spesso a Roma. Le foto-colori che saranno usate per l'eventuale servizio, dopo un certo tempo verranno restituite, perciò non andranno perdute. [...]".

     5 - Lettera inviata da Walter Mori a Enrico Cervelli in data 14 luglio (s.a.) - Milano, manoscritta:
     "Caro Enrico, non ho più avuto tue notizie [...] Lauretta mi ha spiegato che durante il suo soggiorno a Roma non ha combinato nulla e che tutto è rimandato alla fine del mese. Ieri si è fatta operare al naso e tra qualche giorno ne vedremo il risultato. Poco fa ha telefonato a sua mamma la quale mi ha detto che tutto procede bene, e che aspettano con ansia tue notizie. Fatti vivo.
    Laura mi ha anche detto che le foto fatte all'idroscalo tu le facesti vedere a Carlo Ponti. Per me è molto importante sapere se è vero oppure no. […] So che non ti sei incontrato con Patellani e non so se ti interessi incontrarlo, in tutti i modi da lunedì in poi sarà di nuovo in Inghilterra. [...]".

     6 - Lettera inviata da Walter Mori a Enrico Cervelli in data 20 agosto (s.a.) - Milano, firmata:
    "Carissimo Enrico, nella tua ultima mi dicevi che era imminente la tua mostra. Spero che abbia avuto successo e che ti abbia fatto guadagnare molto grano. Mi dici anche che ti prepari per Cuba […] Il giorno 24 andrò a Venezia al festival del cinema, inviato appunto dall'agenzia. Mi fermerò per quasi tutta la durata della manifestazione sperando di fare del buono e del bello. Sarebbe magnifico che anche tu ci fossi perché sono sicuro che con le tue idee tradotte in immagini fotografiche ne verrebbe fuori un risultato stupendo. […] Ho avuto notizie da don Ambrogio da Foligno dove si trova immerso fino al collo nel compimento della sua grande opera. Speravo di raggiungerlo in questi giorni per vedere di fare un servizio, ma forse dovrò rinunciare perché si corre troppo il rischio di non venderlo, e mi dispiacerebbe molto per don Ambrogio. [...]"

     7 - Lettera inviata da Walter Mori a Enrico Cervelli in data 22 agosto (s.a.) - Salsomaggiore, firmata:
    "Carissimo Enrico, da circa una settimana ti ho spedito una busta con tutte le stampe fotografiche dei diversi soggetti. Come avrai veduto il servizio sul mercato è abbastanza risolto, ma forse a colori era tutt'altra cosa. […] Il giorno 16 mattina andai a TEMPO da Bonicelli (il tuo rivale in amore) e gli feci vedere le dieci immagini a colori della mostra persiana, inquadrate e montate come tu avevi segnato con le tecche, con la sola speranza di invogliare il Bonicelli ad interessarsene. Infatti lui trovò il fatto molto importante ed anche le immagini belle, ma come ti avevo già detto chi deve approvare la scelta e la eventuale stampa del colore è solamente il direttore cioè Tofanelli [...] Bonicelli poté solo mandare le immagini al direttore con una raccomandazione, ma nulla più perché lo stesso Bonicelli il mattino dopo partiva per Roma per poi prendere l'aereo per il Nord America invitato da De Laurentiis per la prima di Guerra e Pace. [...] Ti ripeto che questo signore vuole vedere quasi sempre seni e gambe di belle figliole, come può trovare sbagliate le immagini del leone tra le fiamme. Non so cosa dirti perché fino a che non torno a Milano anche per me è tutto un mistero. A Bonicelli il leone tra le fiamme è piaciuto molto, e questo dimostra che le tue idee sono veramente brillanti.
    A Bonicelli stesso quel mattino gli accennai con tono molto vago ed indeciso alla possibilità di fornirgli un servizio su certi scopritori o trafugatori di pezzi di antiche sculture, senza fare nomi di località ed individui. Non ci crederai, ma diede un balzo sulla sedia supplicandomi di dargli subito questo servizio che l'avrebbe fatto impaginare e stampare sul prossimo numero di Tempo. Io non promisi nulla dicendogli che ci avrei pensato su, ma questi continuò ad insistere ed al suo ritorno dall'America che sarà tra dieci giorni, vuole il servizio. Gli ho detto dei rischi a cui va incontro con quelli della Soprintendenza alle Belle Arti, ma lui si fece una risata dicendo che lui si prendeva tutta la responsabilità della cosa, e che questi sono fatti giornalistici importantissimi. Mi disse che alcuni mesi fa su TEMPO fu stampato un servizio sui violatori di certe tombe etrusche e che quei signori di cui sopra non se ne sono nemmeno accorti. Però lui si raccomandò che i pezzi di scultura siano autentici, e tu certamente questo lo sai. Ora non so cosa fare di questo pasticcio, un poco perché sono qua in questo paese di morti di sonno, ed anche perché non so come la pensi tu ed il tuo amico che possiede i tre pezzi. Certo che un servizio così ci può venire pagato dalle 60.000 alle 80.000 lire e se quel diavolo di direttore accettasse la mostra d'arte sarebbero forse altre 80.000. Tu capisci caro Enrico che sono bei soldi da dividere. Ti ripeto ancora che non intendo romperti i coglioni e farti perdere del tempo prezioso per il tuo lavoro come ho fatto questa volta. Naturalmente io non potrò fare nulla senza il tuo intervento, ma voglio dire che questo dovrà essere ridotto al minimo perché mi sono reso ben conto che tu vivi per l'arte nell'atmosfera che la circonda. […] Al mio ritorno a Milano andrò a LE ORE per vedere se combino qualche cosa con il mercato di Porta Portese, e poi ti saprò dire. […] Spero che ad Aurelio siano piaciute le immagini del bambino con la mamma […] Anche lui è un matto simpatico. […]".

     8 - Lettera inviata da Walter Mori a Enrico Cervelli in data 10 ottobre (s.a.) - Milano, firmata:
    "Carissimo Enrico, ho ricevuto già da molto tempo la tua ultima con gli elogi tuoi e degli amici simpaticoni. Non merito tanto, ma sono ben contento di non avere deluso innanzitutto te e poi loro con quel poco che so fare. Il motivo del mio lungo silenzio è motivato dal fatto che volevo serbarti una sorpresa ma che per il momento non lo è più. Si tratta di questo. Circa un mese fa ho inoltrato una richiesta per un prestito per lire 1.000.000 all'industriale Fumagalli di Intra per mezzo di mia sorella che è cognata della moglie del Fumagalli. Questa mia richiesta è giunta prima nelle mani della Signora Fumagalli per averne prima un parere negativo o positivo, ed in seguito essendo d'accordo la Signora Fumagalli avrebbe perorato la causa a mio favore presso suo marito. […] Per farla breve ora il Fumagalli ha in piedi una gigantesca grana che verrà superata con un altrettanto enorme multa e probabilmente la chiusura dello stabilimento stesso. Dopo questi fatti puoi ben immaginare dove è andata a finire la mia domanda per il prestito. Anche mia sorella mi ha consigliato per il momento di stare calmo ed aspettare che maturino fino in fondo i frutti di questa disgraziata situazione. Contavo su quel milione perché entro la fine di ottobre ero fermamente deciso di lasciare questo ufficio e di prendere in affitto il progettato studio. Ora non è che tutto sia crollato, ma è necessario che non faccia passi falsi specialmente con Patellani che credo abbia mangiato la foglia. Come già ti ho detto debbo avere da lui mezzo milione di liquidazione ma per averlo tutto è necessario venire via di qua in piena legalità. […] Di questo ufficio non ne posso più e poi non posso fare nulla di tutti i lavori che ogni tanto mi proponi. […] Si possono fare tanti altri lavori che anch'io ho in mente, e poi durante la tua permanenza a Milano ne avremmo messi assieme degli altri. Entro una decina di giorni spero di trovare un altro che rimpiazzi il Fumagalli almeno per la metà e poi si vedrà. […] Ti spedirò in questi giorni una serie delle immagini del ritrovamento delle statue. Come servizio è molto bello ed importante, ma bisognerebbe svilupparlo come vuole Bonicelli ed allora la cosa diventa pericolosa, perché bisognerebbe dire che un fotografo ha sorpreso i trafugatori di opere di scavo ecc. ecc, ed il tutto scritto da un giornalista.
    Io per il momento non ho ceduto le immagini a nessuno perché per qualche decina di migliaia di lire non intendo avere grane e darne a te. Ma il motivo principale per cui sono stato fermo e non ho più fatto una fotografia era la faccenda del milione che ormai è in ballo da un mese. Le immagini che tu mi chiedi ad un bel momento le farò e completeremo i tuoi progetti. […] Ora la cosa più importante è trovare ed attrezzare questo studio. Poi come ti ho detto non posso fare passi falsi con Patellani perché farebbe di tutto per rovinarmi, perciò lucidità e sangue freddo uniti alla pazienza. [...]"

     10 - Cartolina inviata da Walter Mori a Enrico Cervelli in data 9 aprile 1960: "Non vado a Persepoli anche qua ci sono tanti coccetti, ma tutti falsi: il mondo è pieno di pataccari. Ciao tanti saluti a te e Liana, Walter"
  • Unità di conservazione
    • tipo / valore faldone 1
    • Collocazione deposito fondi storici
    • Stato di conservazione discreto