Una lettera, senza destinatario, è intitolata "Perché la Vedova Matteotti non partecipa al processo di Chieti. Ecco la lettera indirizzata al Presidente della Corte d'Assise". In essa spiega di non poter comparire al processo per l'assassinio del marito, Giacomo Matteotti, al quale si era all'inizio costituita Parte Civile, poiché sarebbe una pena atroce, e offenderebbe la memoria dello stesso Giacomo, essendo il "vero processo" svanito, a seguito di diverse vicende giudiziarie e per "la recente amnistia".