Opuscolo della mostra promossa dall'Unione delle giuriste italiane, collegata alla Federazione internazionale delle donne-avvocato, ospitata in una sale del Palazzo Barberini a Roma il 28 febbraio 1959. Oggetto della mostra i lavori artistici di magistrati, cancellieri e avvocati della città.
 Il testo di Cesare D'Angelantonio, oltre alla presentazione delle opere include un lungo riferimento a Camillo Innocenti, alla sua vita, alla sua difficile condizione dopo il rientro in Italia dall'Egitto e al suo libro di memorie autobiografiche "Ricordi d'arte e di vita", uscito in poche copie numerate, edito da Enzo Pinci come omaggio all'artista.
Note
Collocazione: Album 2/110, deposito fondi storici.