Lettera manoscritta in spagnolo, indirizzata a Giulio Carlo Argan, Nello Ponente, Giancarlo Vigorelli e Bruno Zevi, fa riferimento alla campagna sviluppatasi in Italia a favore dei prigionieri politici spagnoli, con l'intervento anche da parte di alcune personalità ecclesiastiche, che avrebbe probabilmente salvato la vita a tre cittadini. Chiede quindi a queste personalità italiane di fare leva sulla loro influenza personale e le loro relazioni politiche per appoggiare la lotta antifranchista. Fa i nomi di alcuni di questi prigionieri, tra i quali i più evidenziati sono Ramòn Ormazabal, Agustin Ibarrola, Antonio G. Pericas, Maria Dapena. Si evince da questo il ruolo svolto da Franco Nonnis come intermediario tra queste due realtà politiche.