Giulio Aristide Sartorio a Pietro Giorgi
  • Livello
  • unità documentaria
  • Numero definitivo
  • 6
  • Tipologia
  • lettera
  • Data topica
  • Parigi
  • Data
  • [1884]
  • Autore
  • Sartorio Giulio Aristide
  • Firma
  • G. A. Sartorio
  • Destinatario persona
  • Giorgi Pietro
  • Consistenza
  • cc.: 1 , pagg.: 4
  • Descrizione
  • Lettera manoscritta di 1 foglio su quattro facciate (27x20,9) su carta vergata avorio con inchiostro nero.
     1°,2°,3°,4° facciata: inchiostro nero.
  • Stato di conservazione
  • discreta
  • Contenuto
  • Descrive a Giorgi un sogno che ha fatto. Lunedì ha avuto un attacco del suo male e anche mercoledì. Continua ad andare a Versailles e a lavorare al progetto per lo studio di Troili. Chiede di dire a Fausto di mandargli 200 lire per potersi trattenere fino a fine mese.
  • Lingua
  • italiano
  • Note
  • Trascrizione:
    Mercoledì / Mi sveglio tutto stralunato ho / fatto un sogno originalissimo. Ho sognato / una arta figura di donna che ho / sempre immaginato mai riuscito a fissare. / Ha qualche cosa di Sara Bernard ma / più morbida; ha il naso più dritto / le labra più larghe i capelli neri. / Pareva che cercasse la protezione di / me come di qualcuno e si lamentava / si travagliava…. l'ho ospitata qui / in questa mia cameretta d'albergo / dove scrivo…ed essa accettava / tutto e dividevamo contenti quel che / avevo insieme. Mi pareva di avergli / comprato una coperta di peluche che / ho visto al Bon Mârchè, gialla e / ricamata = la stendevo sul como (.. ] / e l'adagiavo lì sopra… ma mi / sveglio e sul comò ci è solo valigia / vuota e quel po' di impicci che ci / ho accumulato su. /
     2° facciata
     Giovedì / Mi sento un po' male. / Non so se ho mai parlato a loro di una / certa malattia di nervi che mi prendeva / da ragazzo. L'altro ieri qui ne / ho avuto un altro attacco. M'alzai / di cattivissimo umore (cosa rara d'acchè sono / qui) appresso mi viene un gran freddo, poi quella sensazione che mi fa / parere l'estremità ingrossate orribilmente / e sono stato dalle 11 alle 2 e mezzo / buttato vestito sul letto in uno stato / di semisvenimento. Appresso non / fu niente uscire benissimo e coll' / andamento usuale. La padrona dell'albergo / che mi usa mille attenzioni si mostrò / dispiaciutissima e dietro / mia richiesta mi procurò l'acqua di fiori / d'arancio ed il liquore [anotino] col quale / mi curavano a Roma. Mi sono / per due giorni benissimo / ma oggi a Versailles mi /
     3° facciata
     ha preso un forte giramento di testa e / credo che uscendo dal castello mi / abbino preso per ubbriaco. Questa / sera mi sento bene e mi fa un / gran piacere ricevere la lettera di / Fausto e di lei. Se Brayce manda / lo sceck vorrei che Fausto lo riscuotesse / e mi mandasse duecento lire perché / vedo che qui mi dovrò trattenere fino / alla fine del mese. Lavoro tutt'uomo. / Ho fatto molti schizzi dell'epoca e / una gran parte del nuovo progetto / che eseguisco nello studio di Troili / il quale mi usa mille attenzioni / mille gentilezze ed è per me un fratello che trovo a Parigi. Dica / ad Eusebio che faro la sua commissione. / Saluti tutti per me e (Per/) lui. / Preghi Fausto di non far leggere questa / lettera a casa dove forse conoscendo /
     4° facciata
     quel tal male si prenderebbero pena. / Alla famiglia ho scritto diversamente. / A tutt' oggi non ho fatto più spropositi e spero per l'avvenire / di non farne più / Un abbraccio a ciascuno / Vostro / G.A. Sartorio. / Paris.
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