"Gerola Giuseppe (sovrintendente ai monumenti del Trentino)"
  • Livello
  • unità archivistica
  • Numero definitivo
  • 850
  • Data
  • 15 febbraio 1913 - 16 maggio 1939
  • Soggetto produttore
  • Ojetti Ugo
  • Consistenza
  • docc.: 107 , cc.: 132
  • Descrizione
  • lettere manoscritte; lettere dattiloscritte; cartoline; buste; telegrammi; ritagli di giornale; espresso; biografia a stampa
  • Contenuto
  • L'attività di Gerola di funzionario della Regia Sovrintendenza all'arte medievale e moderna per le province di Trento, Verona, Mantova gli consente di fare lunghi viaggi di studio, specialmente nell'Egeo alla volta delle tredici Sporadi (a Rodi Gerola è il principale fautore dell'istituzione di un museo archeologico, collocato nello Spedale dei Cavalieri, importante non solo dal punto di vista culturale, ma anche geo-politico). Contemporaneamente ai viaggi all'estero, Gerola svolge il suo lavoro in patria, compilando liste degli oggetti d'arte più significativi delle chiese del Trentino. A tal proposito G. si propone di pubblicare un volume sul Trentino che includa oltre i beni artistici ed architettonici anche le bellezze naturali; chiede aiuto ad Ojetti nel reperimento delle fotografie per la guida. La raccolta di questi dati risulta particolarmente provvidenziale visti gli enormi danni subiti dal patrimonio artistico di questa regione a causa delle distruzioni provocate dalla prima guerra mondiale. Gerola ringrazia Ojetti del dono di una sua pubblicazione comparsa nel marzo del 1917 nella "Gazette de Beux Arts" dal titolo "Les monumentes d'Italie et la guerre". Si parla anche lungamente di un articolo che Gerola deve scrivere per la rivista "Dedalo", ma che si attarda ad ultimare. Anche più avanti si parlerà di diversi articoli sia per "Dedalo" che per altre testate. Nel 1919 G. scrive preoccupato ad Ojetti per la paventata cessione all'Austria, dopo la sconfitta, degli archivi del principato di Trento e dei codici della biblioteca. Un anno più tardi G. scrive delle difficoltà di ogni tipo incontrate nella ricostituzione del suo ufficio nel difficile momento del ritorno alla normalità. Il sovrintendente chiede se sia possibile l'acquisto di un dipinto di Heinrich von Zügel ad opera di qualche galleria italiana, per scongiurarne la vendita ad un commerciante di Düsseldorf. Simile il caso delle "Due madri" di Segantini: Gerola domanda ad Ojetti quante siano le probabilità che lo stato italiano acquisti l'opera. In una lettera scoraggiata del 26 febbraio del 1921, il sovrintendente si dice pronto a rassegnare le dimissioni a causa dell'insostenibile situazione trentina. Senza personale, senza fondi, Gerola è costretto ad assistere impotente alla rovina ed alla distruzione dei monumenti danneggiati dalla guerra. Ma la situazione peggiore è di carattere legislativo: la legge italiana, non estesa integralmente in Trentino, non ne può tutelare le opere d'arte. Le conseguenze di questo stato di fatto sono devastanti: un verdetto dell'Avvocatura erariale di Trento sancisce l'impossibilità del governo trentino di impedire la demolizione di monumenti posseduti da privati. E' il caso delle case Ranzi, caratteristiche della fisionomia della città di Trento; acquistate da una ditta edile vengono abbattute per lasciar posto all'edificazione di palazzo ad alta densità abitativa. Nel '24 in occasione della venuta del re a Trento, G. vorrebbe organizzare una commemorazione in onore di Segantini, del quale cade il venticinquennale della morte. Gerola chiede che Ojetti in quell'occasione tenga una lettura. Nel '26 G. domanda i criteri ai quali attenersi per la compilazione dell'elenco delle voci da trattare per l'Enciclopedia Italiana. A quest'argomento sono dedicate varie missive: delucidazioni e specificazioni varie sulle competenze e sulle voci da compilare.
     Il carteggio contiene anche gli annunci della morte di Gerola, scomparso nel settembre del '38, un ritaglio di giornale contenente il necrologio del sovrintendente, un lungo articolo edito dalla "Gazzetta Veneta" su «L'opera monumentale di Giuseppe Gerola», ed inoltre una biografia in stampa.
     Alcune lettere sono indirizzate alla signora Fernanda Ojetti. Nel carteggio si trovano tre lettere, una manoscritta e due dattiloscritte su carta intestata dell'Enciclopedia Italiana, indirizzate a Gerola e non firmate, che si può ipotizzare siano state scritte da Ojetti. Una quarta lettera, sempre dattiloscritta e su carta intestata dell'Enciclopedia Italiana, è firmata da Ojetti. Questo ultimo dato confermerebbe quanto ipotizzato sopra.
  • Unità di conservazione
    • tipo / valore Cassetta 35
    • Collocazione deposito fondi storici
    • Note Tra gli stemmi trovati sulla carta intestata spiccano per eleganza e raffinatezza quelli dell'Ufficio belle arti di Trento; della Regia Sovrintendenza all'arte medievale e moderna per le province di Trento, Verona, Mantova; della "Felix Ravenna", bollettino storico romagnolo; della Società italiana servizi marittimi; della Regia sovrintendenza dei monumenti per la Romagna; del Regio Museo nazionale di Ravenna, di cui siamo in possesso sia della carta intestata che della busta.