Adolfo De Carolis
- Livello
- fondo
- Data
- circa 1880 - 24 febbraio 1933
- Descrizione fisica
- 656 fascicoli di corrispondenza, 3 album con 130 fotografie, 8 disegni.
- Soggetto conservatore
- Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea
- Soggetto produttore
- De Carolis Adolfo
- Storia istituzionale
- Adolfo De Carolis (De Karolis) nasce il 6 gennaio 1874 a Montefiore dell'Aso (Ascoli Piceno) da Gioacchino, medico condotto, e da Ester Pompei; inizia gli studi nel 1881, proseguendoli nel seminario di Ripatransone (1886) e presso il ginnasio statale di Fermo (1887). Tra il 1888 e il 1892 è allievo di D. Ferri all'Accademia di belle arti di Bologna; ottenuto il diploma, nel 1892 il Collegio dei Piceni gli conferisce una borsa di studio per frequentare a Roma la scuola di decorazione pittorica del Museo artistico industriale (dalla quale si licenzia con medaglia d'oro nel 1893), sotto la guida di D. Bruschi e, in particolare di A. Morani. Stringe amichevoli rapporti con gli artisti del cenacolo "In arte libertas", che si riuniva a Roma intorno a Nino Costa - suo amico - sulla scorta di sollecitazioni preraffaellite attentamente recepite: accolto ufficialmente in seno alla società nel 1897, esordisce in quell'anno con due oli (Primo vere, Zurigo, coll. Maggi e Narcissus poéticus, Treviso, coll. priv.) alle mostre annuali del gruppo, dove espone fino al 1901. Partecipa nel 1899 alla Biennale di Venezia con l'opera Donna alla fontana. Tra il 1895 e il '97 collabora con Alessandro Morani, Edoardo Gioia ed altri artisti meno noti alle decorazioni di villa Blanc, villa Manzi e palazzo Vidoni ed ai restauri di una sala negli appartamenti Borgia in Vaticano; nel 1897 inizia i lavori a villa Costantini Brancadoro a San Benedetto del Tronto e nel 1898 decora la villa del deputato maceratese Alessandro Costa. Partecipa al concorso Alinari del 1899-1900 dedicato alla Sacra Maternità con l'opera Laudata sii per la bella luce che desti in terra con il quale si aggiudica il primo premio e, nel 1901 al concorso per la nuova edizione illustrata della Divina Commedia, con tavole che Alinari gli acquisterà nonostante non siano risultate vincitrici. Dal 1900 De Carolis è professore ordinario di ornato all'Accademia di belle arti di Firenze; nella città che inizialmente lo escluse dai suoi circoli, conosce Angelo Conti, Giovanni Papini, G.A. Borgese, A. Spadini, G. Costetti; nel 1901 sposa Quintilina (Lina) Ciucci, sua modella preferita, destinataria di un importante carteggio, da cui avrà cinque figli. Risale alla fine dell'anno 1900, il primo incontro con Giovanni Pascoli, per il quale aveva disegnato ed eseguito un pomo in argento e la targhetta per il bastone, dono al poeta degli amici del Marzocco . Nasce anche l'amicizia e la collaborazione con D'Annunzio, testimoniata da una fitta corrispondenza, per il quale già nel 1899, aveva curato gli allestimenti de La Gloria e de La Gioconda. Realizza le illustrazioni per la Francesca da Rimini (1902), completate dal manifesto e dagli studi per le scenografie teatrali, e per La Figlia di Iorio. (nell'edizione in dialetto siciliano curata da Borgese per la compagnia di Giovanni Grasso e la prima al Costanzi di Roma il 17 settembre 1904); sempre per D'Annunzio realizza anche le illustrazioni per La fiaccola sotto il moggio (1905), Le Laudi (1908), La Fedra (1909), il III e IV libro de Le Laudi (Alcione e Le canzoni delle Gesta d'oltremare, 1910-11) e per Il Notturno ( 1917). Della sua lunga attività di illustratore e xilografo ricordiamo la collaborazione alla rivista fiorentina Leonardo a cui approda in seguito all'amicizia con Papini, alla raffinatissima Novissima negli anni 1903-1905, ad Hermes, fondata da G.B. Borgese, ad Ebe e all'Eroica, fondata a La Spezia da E. Cozzani nel 1911, di cui il De Carolis fu nume tutelare con la "bella scuola" di xilografia, promuovendo anche la prima Mostra internazionale di xilografia a Levanto nel 1912. Ricordiamo inoltre le copertine e le illustrazioni per vari libri, tra cui Le Fiale di C. Govoni, le raccolte di poesie di Pascoli (Mirabile visione (1901), Myricae e I canti di Castelvecchio (1903), Poemi conviviali e Primi poemetti (1904), Odi e inni (1906), Nuovi poemetti (1908), Carmina (1914), Poemi italici e le Canzoni di re Enzio (1920). Nel 1903 il pittore espone ad una personale alla Società promotrice di belle arti di Firenze e alla Biennale veneziana con Verba amatoris ad pictorem . Avvicinatosi nel 1905 al gruppo fiorentino della Giovane Etruria prende parte alla ristrutturazione e decorazione delle Sale della Promotrice. Si precisa in quegli anni l'interesse di De Carolis per l'unità delle arti, l'arte decorativa e applicata; tra il 1905 e il 1908 realizza brevi cicli pittorici nel villino Regis de Oliveira a Roma, a Firenze nella casa del professor Nello Puccioni a Piazza D'Azeglio e sulla facciata della palazzina dell'architetto A. Nanni, in via Jacopo Nardi e nel Salone del Palazzo provinciale di Ascoli Piceno, terminate nel 1909. Nel 1908 vince il concorso per la decorazione del Salone dei Quattrocento nel Palazzo del Podestà di Bologna, che lo impegnerà dal 1911 fino alla morte, coadiuvato dal fratello Dante, da F. Pasqui, A. Spadini, G. Barbieri ( si aggiunge nel 1916 D. Pettinelli). Nel 1915 ottiene la cattedra di decorazione all'Accademia di Brera a Milano che, nel 1917 gli sarà trasferita a Bologna e nel 1922 all'Accademia di Roma, dove insegnerà prima scenografia e poi decorazione. Tra il 1916 e il 1920 dipinge episodi storici nell'aula magna dell'università di Pisa. Del 1921 sono i dipinti sulla facciata del palazzetto Veneto (non più esistente) e il progetto di decorazione, mai eseguito, per la Chiesa di S. Francesco, entrambi a Ravenna; nello stesso anno partecipa al concorso per le celebrazioni dantesche con una xilografia col ritratto del poeta. Nel 1922 e fino al 1924, coadiuvato nell'esecuzione dal fratello Dante, da B. Boncompagni, e dal Pettinelli, attende alle pitture della sala consiliare della provincia di Arezzo. Nominato accademico di S. Luca (1923), nel 1924 pubblica un trattato storico-tecnico sulla xilografia, arte dimenticata da secoli che egli, con la sua ricerca appassionata e lo studio degli antichi, contribuisce a riportare in auge anche per rinnovare la veste editoriale in Italia. Dipinge ad affresco il Crocefisso per la cappella ai caduti in guerra nella Collegiata di S. Ginesio (Macerata) e nel 1925, con Ubaldo Oppi, avvia la decorazione della cappella di S. Francesco nella chiesa del Santo a Padova; nel 1926 fu la volta della vetrata e del mosaico per la cappella di villa Puccini a Torre del Lago (Lucca). Nello stesso anno crea le xilografie per i Sonetti di San Francesco e, sempre per la Zanichelli, inizia un impegnativo lavoro di decorazione della collana dei Classici Greci, che non porterà a termine, a causa della morte improvvisa sopraggiunta il 7 febbraio 1928.
- Storia archivistica
- L'archivio De Carolis, acquisito nel 1986, ha arricchito la già ampia raccolta di opere del De Carolis presente in Galleria. Conservato scrupolosamente dalla figlia Adriana, insieme al marito Diego Pettinelli, genero e allievo del maestro, l'archivio mantiene l'originale suddivisione in ordine alfabetico per corrispondenti. Nel 1997 l'archivio è stato arricchito con una raccolta di 130 fotografie e 8 piccoli disegni provenienti, anch'essi, dall'archivio privato di De Carolis. Il fondo acquisito da un piccolo collezionista, raccoglie fotografie di vario genere, alcune realizzate direttamente dall'artista, che testimoniano il suo interesse per l'arte rinascimentale e per la fotografia in genere, da cui traeva, spesso, suggerimenti e stimoli per la realizzazione delle sue opere.
- Modalità di acquisizione
- Acquistato dalla figlia dell'artista, Adriana, nel 1986.
- Contenuto
- Lettere, cartoline, telegrammi, appunti, biglietti, fotografie, disegni.
Si segnalano una cospicua raccolta di autografi di Gabriele D'Annunzio relativi alle scenografie e alle incisioni realizzate da De Carolis per le opere del poeta, 8 piccoli disegni campestri (conservati presso il deposito di grafica) e 28 immagini fotografiche di piccolo formato eseguiti da De Carolis stesso.
- Ordinamento e struttura
- serie 1: Corrispondenza, 1894 - 1933 serie 2: Fotografie e grafica, circa 1880 - circa 1930 La serie 1 consiste di oltre tremila lettere divise in seicentocinquantasei corrispondenti. La serie 2 conserva centotrenta fotografie e otto piccoli disegni montati su cartoncino rigido sul quale è stampigliato il timbro ex Libris dell'artista in diversi motivi grafici.
- Strumenti archivistici
- Indice e schedatura dei corrispondenti, in ordine alfabetico. All'atto dell'inventariazione si è provveduto , solo in sede di indicizzazione cartacea, a suddividere i corrispondenti per categorie omogenee (artisti, committenti, letterati, etc.), onde facilitare la consultazione. Prima schedatura informatizzata (sw Gea) a cura di Diana Di Berardino. Successive modifiche a cura di Clementina Conte. Controllo dei dati e pubblicazione sul WEB a cura di Claudia Palma. Prima pubblicazione sul WEB anno 2004. Successive modifiche a cura di Clementina Conte. Il fondo è stato interamente digitalizzato a cura di Rosalba Cilione, Simona Pandolfi e Clementina Conte. Il lavoro si è concluso a settembre del 2014. Sono state allegate 8228 immagini.
- Bibliografia
- Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Officina della critica. Libri,cataloghi e carte d'archivio, Electa, Milano, 1991; Alessia Lenzi, Adolfo De Carolis e il suo mondo (1892-1928). L'arte e la cultura attraverso i carteggi De Carolis, D'Annunzio, Maraini, Ojetti, I.T.E.A. Editrice, Anghiari (AR), 1999; http://www.treccani.it/enciclopedia/adolfo-de-carolis_(Dizionario-Biografico)/