Cocteau Jean
  • Livello
  • unità archivistica
  • Data
  • 02 luglio 1950 - 11 settembre 1963
  • Soggetto produttore
  • Clerici Fabrizio
  • Consistenza
  • docc.: 62 , cc.: 120
  • Descrizione
  • 41 lettere manoscritte, 11 telegrammi, 1 telegramma fotocopiato, 1 biglietto illustrato, 1 cartolina illustrata manoscritta, 3 cartoline illustrate, 3 testi manoscritti, 1 busta da lettera manoscritta e 46 buste da lettera
  • Contenuto
  • Nella lettera del 22 luglio 1950 Cocteau scrive a Clerici, dalla Villa Santo Sospir, di essere appena tornato da Milly dove ha terminato la decorazione della cappella Saint-Blaise des Simples. Gli scrive che apprezzerebbe molto un loro incontro.
     Nella lettera del Natale 1950 Cocteau, dalla Villa Santo Sospir, saluta affettuosamente Clerici.
     Nella lettera del 30 maggio 1953 Cocteau scrive contento a Clerici dopo un loro viaggio insieme.
     Nella lettera del 24 ottobre [1953] Cocteau scrive a Clerici di essere triste senza avere sue notizie.
     Il 7 maggio 1955 Cocteau scrive a Clerici, in maniera allegorica, per rincontrarsi presto.
     Nella lettera dell'11 [febbraio] 1956 Cocteau ringrazia Clerici dei complimenti per il trionfo dello spettacolo "Voix Humaine" con le musiche di Francis Poulenc. Nomina la Scala e Vanni [Scheiwiller?] che gli avrebbe inviato delle prove che Cocteau non vuole riconsegnare (?).
     Il [10] agosto 1956 Cocteau scrive a Clerici di essere tornato da poco da Baalbek, in Libano, e gli fa i suoi complimenti per il suo meraviglioso album.
     Nella lettera del 20 agosto 1956 Cocteau scrive a Clerici che è "ossessionato" dal suo album che sfoglia continuamente. Gli racconta di Baalebek dove era andato per mettere in scena il suo spettacolo "La machine infernale" presso il tempio di Bacco e che ha definito uno "spettacolo degno del vostro genio" in riferimento a Clerici. Infine gli chiede di collaborare insieme per il teatro, prima o poi.
     Nella lettera del 24 dicembre 1956 Cocteau augura un buon Natale a Clerici.
     Nella lettera dell'8 novembre 1957 Cocteau, spinto da Sidery [Sherban], chiede a Clerici di poter realizzare un suo sogno ovvero collaborare con lui per la decorazione delle scenografie e dei costumi di alcune sue opere teatrali. Gli scrive che gli spettacoli che intanto aveva in mente di realizzare a Roma sono "Orfeo" e "I Cavalieri della tavola rotonda".
     Clerici risponde a Cocteau nei giorni seguenti da Tripoli. Gli conferma la sua adesione alla proposta e si dimostra entusiasta del progetto e della collaborazione. Gli chiede quindi come organizzarsi per incontrarsi e discutere dell'ideazione degli spettacoli. Gli chiede dove e quando incontrarsi, in quali teatri saranno messi in scena gli spettacoli e quali compagnie saranno coinvolte. Alla fine Clerici rinnova la sua adesione e si augura di lavorare bene e in amicizia con Cocteau.
     Il 20 novembre [1957] Cocteau risponde a Clerici e si dimostra felice della sua scelta di accettare la proposta di collaborazione per il teatro. Scrive che le sue scenografie e i costumi saranno parte integrante della sua opera teatrale.
     Nella successiva lettera del 25 novembre 1957 Cocteau scrive a Clerici che la loro collaborazione teatrale sta trasformando un suo sogno in realtà. Nomina Sidery [Sherban] e gli scrive che gli farà avere i libri delle opere che pensava di mettere in scena ovvero "Orfeo", "I Cavalieri della tavola rotonda" e anche "L'aquila a due teste".
     Nella lettera del 3 dicembre 1957 Clerici scrive a Cocteau di essere molto contento della sua proposta di collaborare insieme per degli spettacoli teatrali. Gli scrive anche che studierà le sue opere e gli conferma che anche per lui è un "sogno" lavorare insieme.
     Il 7 dicembre 1957 Cocteau chiede a Clerici se ha ricevuto i libri delle opere teatrali e nomina due teatri a Roma: Teatro Club e Teatro Quirino.
     Il 20 dicembre 1957 Cocteau, da Villa Santo Sospir, scrive a Clerici di ammirare particolarmente la sua opera "Il Minotauro accusa pubblicamente sua madre" e gli dice di essere sempre entusiasta della loro collaborazione per gli spettacoli teatrali.
     Nel telegramma del 23 dicembre 1957 Clerici augura buon anno a Cocteau e gli annuncia che sta lavorando alle maquettes dei "Chevaliers".
     Nel telegramma del 23 dicembre [1957] Clerici informa Cocteau di star lavorando anche alle scenografie dei "Chevaliers".
     Il biglietto del Natale 1957 porta gli auguri di Cocteau.
     Il biglietto illustrato [1957] presenta un disegno di Cocteau.
     Il 7 febbraio 1958 Cocteau chiede notizie a Clerici circa il loro lavoro insieme e gli scrive che il lunedì successivo sarà a Parigi.
     Nella lettera dell'11 febbraio 1958, scritta su una busta da lettera, Clerici si scusa con Cocteau per non avergli dato notizie e gli spiega che ha dovuto traslocare di atelier. Gli scrive che sta lavorando all'album dei "Chevaliers" e che ha già realizzato una ventina di pagine con disegni a colori e monocromi. Lo informa che avrà bisogno di almeno un'ottantina di pagine per l'album e gli spiega che per questo lavoro ha "abbandonato" le sue altre opere. Infine gli scrive che una volta terminate gli mostrerà le maquettes delle scenografie.
     Il 16 febbraio Cocteau scrive a Clerici da Milly dicendogli che Sherban [Sidery] potrebbe avergli dato un indirizzo sbagliato per cui rinnova per iscritto la sua felicità per la loro collaborazione e gli scrive che avrebbe piacere a editare un libro per l'occasione, nominando ipoteticamente Mondadori [Arnoldo].
     Nella lettera successiva del 15 febbraio 1958 Cocteau riprende il discorso di un edizione di un libro in occasione della collaborazione con Clerici.
     Nella lettera del 13 marzo 1958 Cocteau, da Villa Santo Sospir, scrive a Clerici che è felice di incontrarlo ad aprile.
     Il 5 o 7 aprile 1958 Cocteau informa Clerici che a breve arriverà a Roma e che quindi vorrebbe incontrarlo e pranzare insieme.
     Nella cartolina del 15 aprile 1958 Cocteau, che scrive da Roma, mostra a Clerici la sua "cripta onirica" ovvero la cappella di Saint-Pierre che ha affrescato a Villafranca.
     Il 15 aprile 1958 Cocteau scrive a Clerici da Roma.
     Il 25 aprile 1958 Cocteau chiede a Clerici sue notizie.
     Nella lettera del 4 maggio 1958 Cocteau scrive a Clerici di star lavorando molto e di essersi quindi dimenticato di rispondere all'arrivo di alcuni testi inviatigli da Clerici stesso. Nomina nuovamente un editore per un volume in onore e occasione della loro collaborazione e gli scrive che appena sarà a Parigi parlerà con Weill [Lucie].
     Nel telegramma del 7 maggio 1958, inviato da Weill [Lucie], viene proposto a Clerici di esporre le sue opere dedicate a "I Cavalieri della tavola rotonda" dal 28 maggio. Viene quindi chiesta una risposta all'artista.
     Nel telegramma del 22 luglio 1958 Cocteau chiede a Clerici se era lui l'uomo che l'ha salutato, mentre era con Carole [Weisweiller?], a Venezia.
     Il 23 novembre 1958 Cocteau si scusa con Clerici del suo silenzio nell'ultimo periodo, che definisce "funesto", passato a Parigi. Lo informa che in quattro o cinque giorni terminerà di scrivere la prefazione e gliela invierà.
     Nella lettera del 24 novembre 1958 Cocteau informa Clerici che il giorno seguente spedirà la prefazione per l'album e gli propone di collaborare per un volume sulle "dame sulla spiaggia" in riferimento al Lido di Venezia (?), chiamandolo "Plages". Gli chiede di rispondergli velocemente e lo informa che sta per tornare a Parigi.
     Trai fogli datati 1958 è presente un disegno di Cocteau fatto al Lido e che presenta delle donne al mare, forse in riferimento al volume che aveva proposto a Clerici.
     Nel telegramma del 2 dicembre 1958 Cocteau chiede a Clerici di avvisarlo non appena avrà ricevuto la prefazione.
     Nella lettera del 2 dicembre 1958 Cocteau informa Clerici di aver inviato una raccomandata con la prefazione, nomina un volume/album a cui Clerici è libero di lavorare a partire dall'opera di Ezra Pound "Canto 98" e infine gli annuncia che gli invierà una poesia da tradurre.
     Alla lettera del 3 dicembre 1958 Cocteau allega la sua poesia, intitolata "Gondole des morts", affinché Clerici la possa tradurre in italiano per poterla inserire all'inizio del loro album.
     Il 3 dicembre 1958 Cocteau ha spedito a Clerici il suo testo manoscritto per la prefazione per l'album dei "Chevaliers de la table ronde" di Fabrizio Clerici.
     Nel telegramma non datato [post 3 dicembre 1958] Clerici informa Cocteau di aver ricevuto la sua bella prefazione.
     Il 4 dicembre 1958 Cocteau chiede a Clerici cosa ne pensa se aggiungessero altre poesie nello stile di "Gondole des morts" ai loro album.
     Entro il 6 dicembre 1958 Cocteau invia a Clerici una sua poesia intitolata "Le cavalier de bronze".
     Nella bozza della lettera del 7 dicembre 1958 Clerici scrive a Cocteau di essere entusiasta delle sue poesie "Cavalier de bronze" e "Gondole des morts" e gli fa i complimenti per la sua capacità di scrittura. Lo informa che gli sono arrivati i due album e un'altra lettera di Cocteau così potrò iniziare ad impaginare il piccolo libro per Scheiwiller [Vanni] per poi mostrarglielo per avere la sua approvazione.
     L'11 dicembre 1958 Cocteau spedisce a Clerici un'altra poesia intitolata "Cor et cri".
     Nella prima lettera dell'11 dicembre 1958 Cocteau scrive a Clerici che secondo lui la poesia "Gondole des morts" dovrebbe essere posta all'inizio del loro album mentre "Cavalier de bronze" alla fine.
     Nella seconda lettera dell'11 dicembre 1958 Cocteau fa i complimenti a Clerici per le maquettes che gli ha inviato. TESTO DA RILEGGERE
     In una lettera senza data [gennaio 1959] Cocteau invia a Clerici una sua poesia intitolata "Poisson d'or".
     Nella lettera del 26 [gennaio] 1959 Cocteau chiede a Clerici di dargli notizie circa "Chevaliers" e di mostrare a Vanni [Scheiwiller] la sua poesia "Poisson d'or".
     Nella lettera del 25 febbraio 1959 Cocteau informa Clerici che andrà per una ventina di giorni a (?) e gli chiede notizie circa la sua poesia "Poisson d'or". DA RILEGGERE
     Nella lettera dell'8 agosto 1959 Cocteau scrive a Clerici di essere triste senza avere sue notizie.
     Il 12 agosto 1959 Cocteau ringrazia Clerici di un meraviglioso disegno che gli ha inviato e che ha già appeso al suo muro. Gli scrive che girerà un suo film a settembre . DA RILEGGERE
     Il 16 luglio 1960 Cocteau chiede a Clerici notizie su di lui, sulle sue opere e sull'Italia.
     Nel telegramma del 27 febbraio 1961 Cocteau ringrazia Clerici del meraviglioso disegno inviatogli.
     Il 9 ottobre 1961 Cocteau scrive a Clerici in mancanza di una sua corrispondenza. DA RILEGGERE
     Nella lettera del 10 marzo 1962 Cocteau scrive felicemente a Clerici di avere buone notizie e lo invita a scrivere al più presto a Gallimard [Gaston].
     Nel telegramma non datato [ante 3 aprile 1963] Clerici informa Cocteau che Canesi sta ancora aspettando la risposta di Gallimard [Gaston] per cui gli chiede di contattare presto il suo editore.
     Nel telegramma del 3 aprile 1963 Cocteau scrive a Clerici che tutto è sistemato e che quindi Canesi può anche non aspettare la risposta di Gallimard [Gaston].
     Nel telegramma del 4 aprile 1953 Cocteau dice a Clerici di rivolgersi all'editore Einaudi che detiene i diritti per l'Italia dell'opera "Chevaliers de la table ronde".
     L'11 settembre 1963 Cocteau, da Milly, augura a Clerici una buona riuscita del loro libro. DA RILEGGERE BENE!!
  • Unità di conservazione
    • tipo / valore faldone
    • Collocazione fondo depositi storici
    • Note La corrispondenza è in francese.
       Nella lettera del 22 luglio 1950 Cocteau ha disegnato il profilo di un volto a matita rossa e verde.
       Nella lettera del Natale 1950 Cocteau ha disegnato il profilo di un volto a matita arancione.
       Nella lettera del 24 ottobre [1953] Cocteau ha disegnato il profilo di un essere, non ben identificato.
       La lettera dell' 11 [febbraio] 1956 è scritta con diverse matite colorate.
       Nella lettera di auguri del Natale del 1956 Cocteau ha realizzato un disegno a matita.
       Clerici risponde a una lettera di Cocteau dell'8 novembre 1957 e nel fondo sono presenti quattro fogli della bozza della risposta in italiano e poi tradotta in francese.
       La lettera del 25 novembre 1957 è scritta sopra e intorno a un disegno a matita nera e rossa di Cocteau del 195[6] intitolato "Les demoiuselles de Villefranche".
       Il biglietto senza data [1957] è il n.19 su 50 esemplari fuori commercio numerati e che presentano l'edizione originale del disegno di Cocteau.
       La lettera dell'11 febbraio 1958 è scritta su una busta che porta l'intestazione della Galleria la Bussola di Roma.
       La cartolina del 15 aprile 1958 presenta una riproduzione della cappella Saint-Pierre di Villafranca sul mare decorata da Jean Cocteau.
       Nella lettera del 15 aprile 1958 da Roma Cocteau ha disegnato un uomo e una donna che si toccano le lingue.
       Il telegramma del 7 maggio 1958 è inviato a Clerici da Weill [Luise].
       Sulla busta contenente la prefazione di Jean Cocteau per l'album "Chevaliers de la table ronde" di Fabrizio Clerici, Cocteau stesso ha disegnato tre pesci e ha posto la sua firma.
       La lettera del 4 dicembre 1958 è scritta intorno a un disegno a pastello rosso di Cocteau che riproduce il volto di un ragazzo.
       Sul foglio che presenta la poesia "Le cavalier de bronze" del dicembre 1958 Cocteau ha disegnato a penna una sirena e due pesci.
       Il foglio della lettera del 16 luglio 1960 è rotto sulla sinistra.
       Il telegramma del 27 febbraio 1961 è presente anche in versione fotocopiata.
       La lettera dell'11 settembre 1963 è scritta intorno ad un disegno a pennarello rosso.