Berti Antonio
  • Livello
  • sottounità archivistica
  • Numero definitivo
  • 1
  • Data
  • 7 novembre 1926 - 5 agosto 1963
  • Soggetto produttore
  • Ojetti Ugo
  • Consistenza
  • cc.: 285
  • Descrizione
  • minute, cartoline illustrate, cartoline postali, copie dattiloscritte di lettere, fotografie, biglietti da visita, ritagli stampa, telegrammi, appunti, inviti, articoli di giornale
  • Contenuto
  • Collaborazioni professionali e rapporti di profonda amicizia; manifestazioni frequenti di gratitudine; auguri e ringraziamenti; comunicazioni precise sullo svolgimento del lavoro scultoreo di Antonio Berti e del suo stato d'animo e di salute; inviti; richieste di consigli sull'esposizione della statua "in fieri" di Ugo Foscolo, del ritratto della Principessa di Piemonte e della signorina Paola Ojetti.
  • Unità di conservazione
    • Note si segnala la presenza di: n. 4 copie dattiloscritte di lettere [presumibilmente di Fernanda Ojetti] ad Antonio Berti; n. 1 fotografia in bianco e nero di Antonio Berti a cavallo; n. 1 fotografia in bianco e nero di Antonio Berti in compagnia delle due figlie; una relazione (s.d.) in cui sono riportate in prima persona le note biografiche di Antonio Berti; un articolo tratto da "Famiglia Cristiana"(dat. 25 marzo 1962) intitolato "Antonio Berti, lo scultore che vive di aranciate"; una cartolina illustrata (dat. Capodanno 1958) su cui si vede la stampa della scultura di Antonio Berti raffigurante il padre Angelo Berti; nella lettera (dat. Venezia, 19 maggio 1928) si afferma che [Felice] Carena aveva "una paura matta" di Ugo Ojetti; nella lettera (dat. Roma, 18 aprile 1942) si legge che [Benito] Mussolini aveva elogiato notevolmente le opere d'arte di Antonio Berti che, nella stessa lettera, esprime la gioia e la soddisfazione provata per i complimenti del Duce, vicino al quale egli si sentiva "…grande…"; nella lettera (dat. Roma, 25 aprile 1942 - XX) Antonio Berti manifesta la sua volontà di lavorare sempre vicino al [Benito] Mussolini "che gli vuole bene e lo ammira"; nella lettera (dat. Roma, 16 maggio 1942 - XX) si legge che Antonio Berti aveva informato il re Vittorio Emanuele II sul fatto che Ugo Ojetti era il suo benefattore e, inoltre, sono riportate le parole di [Benito] Mussolini sul suo ritratto effettuato da Antonio Berti:
       " Il ritratto che mi avete fatto è bellissimo, avete gran successo. Lavorate con la stessa fede, perché di voi ho grandissima stima, fatevi spesso vivo perché vi voglio seguire più da vicino nella vostra attività";
      dalla lettera (dat. Venezia, 3 giugno 1942 - XX) si evince che i ritratti del re Vittorio Emanuele II e del duce Benito Mussolini erano esposti nel Salone Centrale della XXIII Biennale Internazionale d'Arte di Venezia; nella lettera (dat. Mondi, 23 ottobre 1943) Antonio Berti spera vivamente che, durante il secondo conflitto mondiale, "gli italiani si ravvedino, anche tardi e si accorgano quanto andiamo incontro" poiché, ormai, sarebbe stato impossibile uscire vittoriosi "per la causa del nostro Duce"; nel biglietto di invito (dat. 1950) si evince che la statua della Madonna scolpita da Antonio Berti nella pietra serena fu esposta nell'Istituto delle Suore di Nevers a Firenze; nella cartolina illustrata (dat. 16 luglio 1952) si rileva che Antonio Berti soffriva di un forte esaurimento nervoso; nella copia dattiloscritta di lettera senza firma (dat. 26 marzo 1963) [Fernanda Ojetti] rimprovera aspramente Antonio Berti per aver "detto male" di Benito Mussolini e lo invita a tornare "il Berti di sempre": "Tu, che ha i vestito la sua divisa, che gli hai voluto bene, che l'hai ritratto, ecco che anche tu ti allinei con questa brava e vigliacca gente"; nella copia dattiloscritta di lettera (dat. 27 marzo 1963) viene descritta la medaglia realizzata dallo scultore [Giuseppe]Albano per Ugo Ojetti; nella copia dattiloscritta di lettera (dat. 29 marzo 1963) [Fernanda Ojetti] definisce la Resistenza "maledettissima", spera che "Dio la mandi all'Inferno" e consiglia ad Antonio Berti di leggere il libro di Giorgio Pisano dal titolo Sangue chiama sangue", reperibile esclusivamente nelle librerie "…non di sinistra…".