"Cuneo Renata (scultrice)"
  • Livello
  • unità archivistica
  • Numero definitivo
  • 574
  • Data
  • 15 ottobre 1933 - 6 giugno 1942
  • Soggetto produttore
  • Ojetti Ugo
  • Consistenza
  • docc.: 28 , cc.: 39
  • Descrizione
  • lettere, cartoline illustrate
  • Contenuto
  • Corrispondenza di Renata Cuneo a Fernanda e Ugo Ojetti: diciannove lettere, tre cartoline, una fotografia (diciotto lettere sono indirizzate a Ugo Ojetti, una lettera e due cartoline a Fernanda, una cartolina non possiede destinatario, né data).
     Nella prima lettera ad Ojetti (datata 15 ottobre 1933), Renata prende il coraggio di scrivere in seguito alla lettura di un articolo scritto da Ojetti sul "Corriere della Sera", da lei molto apprezzato. Si presenta e riferisce di essere stata un'allieva di Domenico Trentacoste, il quale la riteneva "il suo miglior allievo". Lo invita a visitare il suo studio a Savona per poter visionare le sue opere.
     In un'altra (datata 8 novembre 1933) Renata, avendo appreso che Ojetti non potrà andare a Savona, chiede se dovrà o meno mandare una riproduzione fotografica di una sua scultura. Invita ancora Ojetti a visitare Savona poiché, mancando dalla città da venticinque anni, non ha avuto la possibilità di vedere il "Pegaso" di Arturo Martini sul nuovo Palazzo delle Poste, "molto peggiore di quanto possa apparire dalla fotografia".
     In due lettere successive chiede di aiutarla a partecipare alla Quadriennale romana, di trovare il modo di mandare la commissione che seleziona i partecipanti anche da lei a Savona. Per l'occasione Renata ha pensato di fondere una sua scultura, "Uomo che dorme", in bronzo, ma questa coraggiosa scelta costerebbe all'artista 600 lire, una cifra considerevole per le condizioni economiche in cui versa la sua famiglia, vorrebbe quindi un consiglio su come procedere e sapere se ci siano possibilità concrete di partecipare all'esposizione. In una lettera successiva scrive di aver inviato le foto delle due opere che proporrà alla commissione della Quadriennale, tra cui "Il Dormiente" fuso in bronzo.
     In una lettera (datata 23 maggio XIV, e a matita 1936) dà notizia a Ojetti della sua partecipazione alla XIX Biennale, l'opera, "la più cara", che la rappresenterà è "Allodola", di questa invia una foto di un particolare, poiché, spiega, la foto nell'insieme non renderebbe.
     Accluse a una lettera (datata 15 luglio XV) manda le fotografie delle "cinque raffigurazioni delle virtù del popolo fascista": "Credere", "Obbedire", "Combattere", "Temperanza" e "Carità", eseguite (questo è spiegato in un'altra lettera in cui si dilunga sui significati delle figure) per decorare le nicchie di una scala nel nuovo Palazzo del Comune di Savona. Per queste "statue" si aspetta di ottenere "un premio di incoraggiamento dalla Reale Accademia d'Italia".
     In una lettera (datata posteriormente a matita 1937) ringrazia Ojetti di aver ricordato la sua "Allodola" e l'acquisto da parte del Ministero del disegno "Danae", del quale, essendo precedentemente acquistato dal comune di Torino, ha dovuto eseguire una variazione sul tema.
     Insieme ad una lettera (datata 15 dicembre XIX, e a matita 1941) invia una foto della "Madonna della Misericordia", conservata nel fascicolo.
     Nella lettera (datata Savona, 6 giugno 1942) l'artista afferma che alla Biennale di quell'anno le sarà dedicata una personale allestita con le sue sculture e i suoi disegni migliori.
     Tra le altre opere citate si segnalano: "Donna che si pettina", "Ragazza che si spoglia", "Madonna Povertà", la "Donna triste", il "Bambino", il "Ritratto di Vanda", la "Bagnante", l' "Annunciazione", la "Donna al sole".
     Queste ed altre lettere contengono sperticate lodi alla grandezza dell'"Uomo" Ojetti.
     Le lettere sono scritte tutte da Savona.
  • Unità di conservazione
    • tipo / valore Cassetta 22
    • Collocazione deposito fondi storici
    • Note La lettera inviata a Fernanda è bordata di nero, a lutto.
  • Immagini