Hidetoshi Nagasawa, Sculture di carta
  • Livello
  • unità archivistica
  • Data
  • 13 maggio 1978
  • Soggetto produttore
  • Ferraria Daniela
  • Consistenza
  • docc.: 11 , cc.: 14
  • Descrizione
  • dattiloscritti, corrispondenza, fotografie, diapositiva, negativo, busta delle lettere intestata, fotocopia
  • Contenuto
  • - Dattiloscritto di Daniela Ferraria in cui viene descritto il primo incontro tra lei e l'artista
     - Dattiloscritto per un cartellino della mostra
     - Lettera di Nagasawa in cui vengono esposti idee per strutturare la mostra e dove l'artista definisce l'aspetto economico. In allegato, la risposta di Daniela Ferraria in cui vengono definite le disponibilità della galleria e gli aspetti economici
     - Quattro fotografie delle opere dell'artista
     - Una diapositiva con un'opera di Nagasawa
     - Un negativo con un'opera di Nagasawa
     - Una busta da lettere intestata con data e ora della mostra, al suo interno vi è un cartoncino bianco
     - Fotocopia di una fotografia di un'opera dell'artista
  • Unità di conservazione
    • tipo / valore Faldone 4
    • Collocazione deposito fondi storici
    • Stato di conservazione buono
    • Note Nagasawa:

       L'incontro con Nagasawa fu un vero avvenimento per me, mi parlò di lui per la prima volta Mattiacci per la mostra "Inviti su carta". Lo chiamai al telefono per invitarlo e malgrado le difficoltà nel parlare fu subito molto gentile e mi inviò una carta che mi stupì per la grande maestria con cui era realizzata. Andai poi a conoscerlo a Sesto San Giovanni vicino Milano.
       Quel giorno era molto freddo e nevicava, lui mi dette tutte le indicazioni necessarie per arrivare al suo studio e mi venne a prendere alla fermata del pullman dicendomi: "mi riconoscerai perché sono giapponese".
       Solo trascorso del tempo e dopo tanto lavoro e un viaggio in Giappone mi ha raccontato come lui aveva quel nostro primo incontro. Era straordinario il ricordo di un lontana mattina tutta imbiancata di neve, di tanti anni fa. Mi ricordava di scendere dal pullman tutta vestita di rosso con un cappotto e anche un cappellino rosso. Per lui ero una strana persona che da Roma andava a cercarlo in un lontano quartiere operaio solo per conoscerlo e per parlare del suo lavoro