Irene Brin, Gaspero del Corso, Galleria l'Obelisco


  struttura dell'archivio torna alla pagina di ricerca

Irene Brin, Gaspero Del Corso e L'Obelisco
  • Livello
  • fondo
  • Data
  • 1885 - 1998
  • Descrizione fisica
  • docc. 4044, cc. 14707; volumi 729, fascicoli 180, giornali 4; positivi 673, provini/negativi 1259, fotocolor 156, docc.11, cc. 49, diacolor 278, lastre 18, rullini fotografici 62; oggetti 5
  • Soggetto conservatore
  • Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea
  • Soggetto produttore
  • Del Corso Gaspero
    Brin Irene
    Galleria L'Obelisco
  • Storia istituzionale
  • Irene Brin (Roma, 14 giugno 1911 - Sasso di Bordighera 31 maggio 1969) e Gaspero Del Corso (Asmara, 24 settembre 1911 - Roma, 29 settembre 1997) si incontrano per la prima volta nel 1935, in occasione del ballo della cavalleria tenuto all'Hotel Excelsior di Roma. Irene, all'anagrafe Maria Vittoria Rossi, figlia di un generale di carriera ligure e di una colta donna austriaca di origine ebraica, vanta già una formazione cosmopolita e una particolare predilezione per l'arte e la letteratura; Gaspero, all'epoca giovane ufficiale, condivide con la donna un'intensa passione per l'arte e i viaggi. I due convolano a nozze il 12 aprile del '37. Irene Brin diventa una famosa giornalista di moda, scrivendo su diverse testate italiane e straniere. Con Gaspero Del Corso, dopo la breve esperienza di compravendita di opere d'arte presso la piccola libreria-galleria La Margherita, nell'autunno del 1946 apre a Roma, in un locale di via Sistina, la Galleria L'Obelisco, come euforica risposta alla liberazione dalla guerra. L'Obelisco ha il merito di essere la prima galleria, nella Roma del secondo dopoguerra, a rianimare le attività culturali della città. L'inaugurazione ha luogo alle ore 18.00 del 23 novembre del '46 con una mostra dedicata a Giorgio Morandi. È solo l'inizio della lunga lista di esposizioni ed eventi culturali che caratterizzeranno l'operato dei Del Corso: da una parte rivelano una attitudine cosmopolita e la tendenza ad importare nella capitale italiana i grandi artisti stranieri tenuti sempre alla larga negli anni del fascismo; dall'altra, invece, appaiono come i nuovi promotori degli artisti italiani all'estero. Grazie a questa loro innovativa visione della compravendita artistica, i Del Corso riescono a lanciare sul mercato giovani artisti italiani come Burri, Afro e Vespignani, e al tempo stesso ad organizzare in Italia le prime mostre dei pittori surrealisti (Dalì, Magritte, Tanguy) e degli americani Rauschenberg e Calder. Negli anni Sessanta, inoltre, la galleria diventa la maggiore promotrice del filone cinevisuale. Dal 1969, anno di morte di Irene Brin, la Galleria L'Obelisco viene gestita solamente da Gaspero, il quale organizza mostre incentrate sulla Optical Art, oppure personali di fotografi emergenti come Michelangelo Giuliani. Nel 1978 si conclude l'attività de L'Obelisco; tuttavia, Gaspero Del Corso continua ad interessarti del settore artistico fino alla sua morte, avvenuta nel settembre '97
  • Storia archivistica
  • Delle vicessitudini relative al passaggio di proprietà del fondo non abbiamo notizie. Sappiamo soltanto che il fondo viene venduto dagli eredi di Gaspero Del Corso al libraio romano Giuseppe Casetti (libreria-galleria "Il Museo del Louvre"). Nel novembre 1998 hanno inizio le trattative tra Casetti, proprietario del fondo, e l'allora Soprintendente della Galleria nazionale d'arte moderna Sandra Pinto, relative all'acquisizione dell'Archivio e della Biblioteca della Galleria L'Obelisco di Roma. Nel verbale n. 32 del 22.04.1999, il competente Comitato di settore esprime parere favorevole all'acquisto de "Fondo L'Obelisco" per la cifra complessiva di £ 108.000.000. Il 10 gennaio 2000 si arriva alla stipula del contratto. Il 23 febbraio 2000 viene registrato l'ingresso del materiale documentario presso la Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea e l'avvio al pagamento. Con la progressiva catalogazione del fondo si prende coscienza della varietà delle fonti in esso raccolte, che non si riferiscono soltanto alla semplice amministrazione de L'Obelisco; anzi, i documenti relativi alla gestione della galleria sono numericamente inferiori rispetto a quelli riguardanti direttamente i coniugi Del Corso. Da qui la decisione, dopo un'attenta e scrupolosa riflessione, di aggiungere al nome della Galleria quello dei due soggetti produttori. L'attuale denominazione "Fondo Irene Brin, Gaspero Del Corso e L'Obelisco " si ritiene quindi più idoneo a delineare il variegato materiale conservato presso l'Archivio dei Fondi storici della Galleria nazionale d'arte moderna
  • Modalità di acquisizione
  • La Galleria nazionale d'arte moderna acquista il fondo il 10 gennaio 2000 da Giuseppe Casetti, che lo aveva a sua volta comprato dagli eredi di Gaspero Del Corso
  • Contenuto
  • Il "Fondo Irene Brin, Gaspero Del Corso e L'Obelisco" presenta una ricca documentazione che è stata suddivisa in quattro Partizioni:
    1. fonti personali (lettere, agende, rubriche e appunti sparsi), racconti dattiloscritti e manoscritti di Irene Brin, documenti amministrativi e di gestione delle varie attività della Galleria L'Obelisco di Roma, cataloghini editi e non editi da L'Obelisco e numerosi ritagli stampa
    2. libri, cataloghi, riviste e quotidiani conservati dai coniugi Del Corso nella loro personale biblioteca
    3. preziosa documentazione iconografica: fotografie di artisti, opere d'arte, moda e arredamento
    4. due oggetti d'arte e tre oggetti di uso quotidiano
  • Ordinamento e struttura
  • Partizione 1: Archivio, 1908-1998 Partizione 2: Biblioteca, 1850-1995 Partizione 3: Immagini, anni 1900-1990 Partizione 4: Oggetti, 1885-1970
  • Strumenti archivistici
  • Prima schedatura delle fotografie e riviste a cura di Alessandra Lanzoni Primo elenco inventariale; schedatura informatizzata con software Gea a cura di Simona Pandolfi. Successive modifiche a cura di Clementina Conte. Controllo dei dati e pubblicazione sul WEB a cura di Claudia Palma. Prima pubblicazione sul WEB anno 2004.
  • Bibliografia
  • V.C. Caratozzolo, Irene Brin. Lo stile italiano nella moda, Marsilio Fondazione Pitti discovery, Venezia 2006; R. Camerlingo, M. D'Alesio, L'Obelisco, pubblicato in ; ; I mercanti d'arte. Irene Brin e Gaspero del Corso. Una intervista all'Obelisco, in "Domus", giugno 1963; G. Del Corso, Storia di una Galleria, in I. Mussa e A.R. Brizzi, Galleristi a Palazzo , Roma 1988; G. Del Corso, Un momento magico, in Gustavo Foppiani. Opere 1947-1986, Piacenza 1989; L. Pratesi, Quel dopoguerra da veri bohèmiens, Ricordi di Gaspero del Corso, in "La Repubblica", giovedì 2 marzo 1989; L. Trucchi, Irene, la contessa armata di frusta, in "Il Giornale", 2 settembre 1979; L. Farina Meschini, L'Obelisco celebra i suoi dieci anni di vita, in "Il Giornale", 18 novembre 1955; L. Budigna, Dieci anni di Obelisco, in "Settimana Incom Illustrata", 24 dicembre 1955; L. Lambertini, Morto Gaspero Del Corso il gallerista che scoprì Burri , in "Corriere della sera", 31 ottobre 1997