La Vedova Scaltra
  • Livello
  • unità archivistica
  • Data
  • 18 agosto 1953 - 02 marzo 1954
  • Soggetto produttore
  • Clerici Fabrizio
  • Consistenza
  • docc.: 19 , cc.: 24
  • Descrizione
  • 9 lettere dattiloscritte, 2 lettere manoscritte e 8 telegrammi
  • Contenuto
  • Nel telegramma del 18 agosto 1953 Paolo Grassi e Strehler [Giorgio] propongono a Clerici di lavorare alle scenografie per l'opera "La vedova scaltra" di Goldoni [Carlo] a cui lavora anche Leonor Fini per i costumi. Lo informano che la data di consegna dei bozzetti è fissata al 5 settembre prossimo.
     Nella lettera del 19 agosto 1953 Grassi risponde alla conferma di Clerici e si dimostra entusiasta della collaborazione. Lo informa che contatterà Strehler [Giorgio] e che gli invierà presto la pianta del palcoscenico. Infine gli chiede un ipotesi di compenso.
     Nel telegramma del 19 agosto 1953 Clerici chiede a Leonor Fini di incontrarsi per discutere insieme del lavoro per il Piccolo Teatro di Milano.
     Con il telegramma del 20 agosto 1953 Clerici informa Strehler che arriverà da lui in Liguria la mattina seguente.
     Nella lettera sena data [successiva alla salita in Liguria da Strehler] Clerici informa Grassi di aver parlato con Strehler e di aver preso gli accordi per lo spettacolo. Gli comunica che realizzerà cinque o sei scene e siparietti e richiede sia per lui che per Leonor Fini 500 mila lire. Infine gli comunica che entrambi gli invieranno i bozzetti e i costumi entro il 5 settembre, come richiesto.
     Nella lettera del 24 agosto del 1953 Grassi invia a Clerici la pianta del palcoscenico della Fenice di Venezia così che possa studiare una scenografia che possa adattarsi sia al Piccolo Teatro di Milano che al teatro veneziano. Chiede anche a Clerici di farsi inviare il proprio indirizzo da Leonor Fini.
     Nel telegramma del 25 agosto 1953 Grassi informa Clerici che Strehler andrà a trovarlo l'indomani mattina.
     Nel telegramma del 26 agosto 1953 Grassi offre un compenso più basso, 350 mila lire, a Clerici rispetto a quello da lui proposto.
     Il 28 agosto 1953 Grassi scrive a Clerici in quanto ha saputo da Strehler che gli manderà presto i bozzetti della scenografia a cui ha dovuto apportare delle modifiche. Si dimostra infine molto contento della collaborazione.
     Nella lettera del 29 agosto 1953 Clerici scrive prima a Grassi e poi a Strehler. Nelle righe per Grassi l'artista lo informa che ha terminato i bozzetti per "La vedova scaltra" e che glieli invierà il successivo lunedì mattina appena apriranno gli uffici postali. Lo informa che arriverà presto a Milano insieme a Leonor Fini per lavorare direttamente nel teatro e gli conferma di accettare l'onorario di 350 mila lire. Chiude la lettera per Grassi definendosi speranzoso di una buona riuscita della collaborazione e di una futura. Nelle righe per Strehler Clerici dà delle indicazioni precise circa le scene che gli spedirà appena possibile.
     Nel telegramma del 30 agosto 1953 Clerici informa Grassi e Strehler di aver inviato la sera prima cinque pacchi con i costumi e le scene.
     Nella lettera del 3 settembre 1953 Grassi scrive schiettamente a Clerici che il Piccolo Teatro di Milano non ha mai pagato così tanto per costumi e scenografie e che quindi si dimostra molto interessato nella collaborazione con lui e Leonor Fini.
     Nella lettera del 23 novembre 1953 Clerici invia a Grassi la nota di spese sostenute tra viaggi e telefonate per l'allestimento dello spettacolo teatrale.
     Le lettere non datate sono di Giorgio Strehler.
     Nella prima lettera senza data Strehler risponde a Clerici dimostrandosi molto affaticato e in difficoltà con lo spettacolo. Chiede a Clerici di aiutarlo nella scenografia con degli aggiustamenti per renderla più fluida. Fa anche riferimento a un'ipotetica futura collaborazione alla Scala di Milano.
     Nella seconda lettera senza data, la più lunga, Strehler scrive di avere una "crisi critica" per cui descrive a Clerici le sue sensazioni circa lo spettacolo per lui mal studiato e realizzato a causa della fretta e di una sua idea al principio. In virtù della stima per Clerici gli chiede di lavorare nuovamente da capo alle scenografie in modo da migliorarle, svuotando maggiormente lo spazio in cui gli attori possono così muoversi liberamente, e trovare una soluzione in quanto non è possibile usare le stesse scenografie a Milano e a Venezia causa differenze delle dimensioni del palco. Dopo avergli descritto tutte le nuove idee e le modifiche che ha immaginato si dichiara speranzoso di una nuova collaborazione per sistemare lo spettacolo.
     Nell'ultima lettera senza data [presumibilmente successiva alla precedente] Strehler scrive dispiaciuto a Clerici che sembra aver rinunciato a ricominciare il lavoro insieme. Termina informando che a causa della sua decisione dovrà usare le prime scenografie ideate e reimpostare lo spettacolo nello speranza di una buona riuscita.
  • Unità di conservazione
    • tipo / valore faldone
    • Collocazione deposito fondi storici
    • Note Le lettere senza data di Giorgio Strehler e quelle di Paolo Grassi del 19, 24 e 28 agosto, 3 settembre 1953 e 2 marzo 1954 portano l'intestazione del Piccolo Teatro della città di Milano.