Gabriele Pacchia, in arte Gabriele Mayer, costumista (Roma, 1940 - )
Gabriele Pacchia, in arte Mayer, nasce in una famiglia di sarti teatrali. Morto il padre, Gabriele, al termine del corso di studi presso il Liceo Artistico, inizia a lavorare in sartoria con la madre e la sorella Silvana. Lui si occupa di abiti per il teatro, loro di abiti per una clientela selezionata.
Il mondo dello spettacolo è quello in cui Gabriele Mayer si muove da sempre con un eccezionale talento creativo. Come sarto è stato protagonista di un lungo periodo storico che comincia nel 1960 collaborando a numerosissime produzioni cinematografiche, teatrali e televisive.
Ha realizzato migliaia di costumi spaziando con grande perizia tra il teatro di prosa e di lirica, tra il cinema e la televisione, intrecciando collaborazioni con noti costumisti e stabilendo in molte occasioni relazioni durevoli con importanti committenze.
Notevole è dunque il suo lavoro di sarto a fianco di costumisti quali Milena Canonero, Giulio Coltellacci, Elio Costanzi, Maria De Matteis, Zaira De Vincentiis, Piero Gherardi, Giulia Mafai, Vera Marzot, Odette Nicoletti, Enrico Sabbatini, Pierluigi Samaritani, Francesco Zito e tanti altri, mentre come costumista ha collaborato con registi come Luca Ronconi e Walter Le Moli. Altrettanto pregevole è la sua collaborazione a tutti i più importanti spettacoli del Teatro Sistina, de La Scala di Milano e l'Opèra di Parigi.
Con il geniale Gherardi realizza gli abiti per i film di Federico Fellini La dolce vita (1960), una parte di 8 e mezzo (1963), Giulietta degli spiriti (1965).
Molto intensa anche la sua attività legata ai programmi televisivi di intrattenimento, dove Gabriele Mayer ha vestito con Corrado Colabucci, Gabriella Pera, Enrico Rufini o Luca Sabatelli, personaggi come Raffaella Carrà, Milva, Mina, Heather Parisi, Lorella Cuccarini, il trio Solenghi, Lopez, Marchesini. Oltre a questo, significativa e notissima è la sua collaborazione agli straordinari abiti di scena di Renato Zero.
Tra i costumi realizzati da Mayer si citano gli iconici abiti del film Marie Antoinette di Sophia Coppola, i costumi per il Macbeth di Paolo Tommasi, i Centauri per l'omonimo spettacolo di Luca Ronconi, gli abiti dei famosi Caroselli Barilla.
Cfr. per la biografia di Mayer:
- Giancarlo Gonizzi dal sito https://www.archiviostoricobarilla.com/esplora/focus/biografie-degli-autori/gabriele-mayer-gabriele-pacchia-costumista/
- Lucia Masina, Gabriele Mayer. Una vita di costumi, Roma, De Luca Editori d'Arte, 2022.
Storia archivistica
La documentazione si è sedimentata a partire dagli anni '20 del Novecento con alcuni bozzetti appartenuti a Giovanni Pacchia e poi, in maniera più consistente, dalla fine degli anni '50 con l'inizio dell'attività di Gabriele Pacchia Mayer, che ha proseguito la gestione familiare della sartoria paterna GP 11 srl.
Modalità di acquisizione
Il fondo è stato donato alla Galleria Nazionale in data 16 ottobre 2020 dallo stesso Gabriele Pacchia Mayer.
Contenuto
Il fondo conserva bozzetti di figurini di Mayer e di altri costumisti (ca 1726 carte), fotografie e immagini di spettacoli e di artisti (ca 822), e una raccolta stampa.
Ordinamento e struttura
Il fondo è strutturato in 3 serie:
1. Bozzetti
2. Archivio fotografico
3. Raccolta di articoli di giornali.
La serie "Bozzetti" è ordinata alfabeticamente per costumista. La serie "Archivio fotografico" è organizzato in sottoserie secondo un ordine alfabetico per titoli delle opere/spettacoli; l'ultima sottoserie è relativa a personaggi e artisti, anche essa ordinata alfabeticamente. La serie "Raccolta di articoli di giornali" segue un ordine cronologico.
Strumenti archivistici
Inventario a cura di Lucia R. Petese, Roma, 2023.
Bibliografia
Lucia Masina, Gabriele Mayer. Una vita di costumi, Roma, De Luca Editori d'Arte, 2022
G. Vergani, La Sala Bianca: nascita della moda italiana, Milano, Electa, 1992, 27-28
Lo spettacolo della Moda. Emilio Federico Schubert. Catalogo della Mostra, a cura di B. Giordani Aragno, Napoli, 2004, 191.