De Libero Libero
  • Livello
  • unità archivistica
  • Numero definitivo
  • 28
  • Data
  • 28 novembre 1946 - 22 febbraio 1978
  • Soggetto produttore
  • Clerici Fabrizio
  • Consistenza
  • docc.: 74 , cc.: 140
  • Descrizione
  • 63 lettere manoscritte, 1 lettera dattiloscritta, 3 biglietti manoscritti, 2 cartoline illustrate manoscritte, 1 testo stampato, 1 testo manoscritto, 1 testo dattiloscritto, 1 disegno su velina e 43 buste da lettera
  • Contenuto
  • Nella lettera del 28 novembre 1946 De Libero ringrazia Clerici per il catalogo regalatogli, nomina Leonor [Fini] e si dice di umore pessimo.
     Nella lettera del 13 ottobre 1949 De Libero scrive che l'amicizia con Clerici è una delle poche bellezze della sua vita.
     Il 19 novembre 1950 De Libero nomina Alberto Mondadori e spiega a Clerici le sue idee sui rapporti "noiosi".
     Nella lettera del 18 ottobre 1951 De Libero si sfoga con Clerici dicendosi triste e amareggiato per tutto il tempo dedicato al lavoro e non alla sua vita.
     Nella lettera del 2 novembre 1951 De Libero scrive un "Omaggio a Seurat [Georges]".
     Nella lettera non datata [1952?] De Libero si sente pessimista e si sfoga con Clerici scrivendo che l'arte è un lusso e che se potesse rinascere non farebbe mai lo scrittore. Infine nomina Lepri [Stanislao].
     Il 19 maggio 1952 De Libero scrive disperato a Clerici in seguito alla morte di un loro caro amico.
     Nella lettera del 16 giugno 1952 De Libero scrive a Clerici di ritorno da Venezia dove ha visitato la Biennale. Si dispiace dell'assenza di Clerici e descrive quello che ha apprezzato o meno delle varie sale. Preannuncia inoltre di star scrivendo un articolo in merito agli artisti astrattisti e ai realisti e che inserirebbe Clerici nel secondo gruppo in qualità di artista "isolato" come Guttuso [Renato].
     Il 5 luglio 1952 De Libero si congratula per un successo di Clerici e lo sprona a organizzare, a Roma e Milano durante l'inverno successivo, una mostra corredata da una monografia dedicata alla sua opera. Infine gli scrive di aver visto Leonor [Fini] in compagnia di un nuovo giovane amante.
     Il 30 aprile 1953 De Libero ricopia per Clerici una sua poesia del 1952 intitolata "Momenti nel Golfo di Gaeta".
     Nelle lettere dell'autunno 1953 De Libero scrive di essere depresso, pigro e pessimista. Scrive a Clerici per scusarsi del suo stato personale e spera di poter migliorare la propria condizione anche grazie all'amicizia e solidarietà reciproca.
     Nella lettera del 18 ottobre 1954 De Libero nomina il Taccuino Orientale chiedendo informazioni a Clerici.
     Il 25 ottobre 1954 De Libero scrive entusiasta a Clerici dopo aver avuto il consenso dell'artista su un suo scritto e dopo aver ottenuto un anticipo per la pubblicazione da parte di Carlo Pagani.
     La successiva lettera del 27 ottobre 1954 riprende il discorso della precedente in merito allo scritto di De Libero. Inoltre De Libero aggiunge di essere molto orgoglioso, ma preoccupato, della richiesta di Clerici di commissionargli l'introduzione del "Taccuino orientale". Infine nomina la faida con "de Merdiaque" [André Pieyre de Mandiargues].
     Nella lettera del 6 ottobre 1955 De Libero scrive di voler vedere al più presto le nuove invenzioni di Clerici e lo aggiorna sui suoi lavori.
     Il 21 novembre 1955 De Libero augura buona fortuna in anticipo per la prossima inaugurazione di una mostra di Clerici.
     Nella lettera del 12 gennaio 1956 De Libero risponde agli auguri di Natale e Capodanno di Clerici e gli racconta le sue festività. Trovandosi a New York chiede a Clerici di andare a salutare da parte sua il direttore della Frick Collection e lo invita ad incontrarsi non appena ritorni a Roma.
     Il 20 marzo 1957 De Libero scrive a Clerici che dopo mesi di angoscia e lamenti ha trovato il suo "loco" a circa venti chilometri da Roma. Gli descrive la casa e nomina un lavoro che deve terminare per la Nouvelle Revue Francaise. Nomina Ungaretti [Giuseppe] e Jean Paulhan.
     Nella lettera del 22 giugno 1959 De Libero nomina Kot [Kostantin Yelensky] e aggiorna Clerici sui suoi successivi spostamenti tra Roma e Spoleto e si dice depresso e angosciato.
     Il 20 luglio 1959 De Libero racconta a Clerici di essere stato operato ai reni la settimana precedente.
     Nella lettera dell'11 ottobre 1959 De Libero, che si trova ad Amalfi, nomina la morte di B.B. [Bernard Berenson] definendolo "il re legittimo nella cultura del nostro tempo".
     Nella lettera del 16 ottobre 1959 De Libero scrive a Clerici di aver ricevuto, e corretto in due giorni, le bozze di un volume anche se si definisce un "pessimo correttore".
     Il 20 ottobre 1959 De Libero scrive nuovamente a Clerici in merito a delle bozze e lo invita ad andare a trovarlo.
     Nella busta datata 27-30 luglio 1960 è inserito un testo di De Libero "per il documentario su Fabrizio pittore, a ricordo delle nostre giornate a quattro mani".
     Il 1 agosto 1960 De Libero invia a Clerici un testo dattiloscritto: "Commento al documentario su CLERICI- (regista Aglauco Casadio)".
     Nella lettera del 16 agosto 1960 De Libero scrive di aver parlato con Aglauco [Casadio] del documentario su Clerici e di avere buone notizie in merito. Inoltre scrive che il regista, da lui definito "persona di rara specie", parla "in modo commovente" della pittura di Clerici.
     Il disegno datato 7 settembre 1960 che si trova sulla carta velina è dedicato da Clerici a De Libero.
     Il 4 giugno 1961 De Libero avvisa Clerici che sarà a Milano dal giorno seguente al 7 e lo invita ad incontrarsi.
     Il 27 dicembre 1961 De Libero scrive a Clerici in quanto è molto tempo che non conversano o si incontrano.
     La bozza della lettera del 2 gennaio 196[2] porta le scuse di Clerici a De Libero per un dono che avrebbe offeso, non intenzionalmente, il secondo.
     De Libero risponde il 3 gennaio 1962 scrivendo a Clerici che con l'età non sta invecchiando ma sta diventando più "scostumato". Fa riferimento al dono di un quadro da parte del pittore che però non avrebbe gradito come gesto.
     Il 22 aprile 1962 De Libero scrive a Clerici dopo aver parlato con Aglauco [Casadio] e riprende il discorso di un loro litigio dissertando sulla ricerca della verità e ricordando le belle esperienze fatte insieme nella speranza di chiudere il discorso.
     Nella lettera del 26 dicembre 1966 De Libero ricambia gli auguri di Clerici e lo ringrazia per il libro di Borges [Jorge Luis] che gli ha regalato.
     Il 21 febbraio 1967 De Libero chiede a Clerici il favore di inviargli un disegno di un anello con 25 brillantini per un regalo per una sua nipote.
     Nella lettera del 28 febbraio 1967 De Libero scrive addolorato a Clerici in seguito alla morte della sua nipote preferita e gli allega una lettera di qualche giorno prima indirizzata da Fratelli Fabbri Editori in cui veniva chiesto il consenso per riprodurre l'illustrazione di Clerici "Il guanto nero".
     Il 10 gennaio 1969 De Libero risponde a una lettera di auguri [di Capodanno] di Clerici e lo ringrazia per la litografia e il catalogo inviatogli. Infine si dispiace di vedersi poco ma si dice contento di averlo sentito.
     Il 7 agosto 1970 De Libero scrive a Clerici di aver sentito la sua mancanza durante l'anno e loda la sua arte "sempre costante e vitalissima".
     Nella lettera del 15 novembre 1975 De Libero scrive a Clerici riprendendo la corrispondenza interrotta per diversi anni in seguito ai loro diverbi. Scrive a Clerici dopo aver finalmente redatto una poesia che aveva in mente da tempo e che ha dedicato al pittore, considerato sempre e comunque un amico. Gli chiede il suo parere in quanto vorrebbe inserirla in una nuova raccolta poetica.
     Nella lettera del 4 dicembre 1975 De Libero aggiorna Clerici aggiorna sulla sua vita e ricorda le belle esperienze passate insieme. Infine gli scrive che presto sarà a Roma e che avrebbe piacere ad incontrarlo.
     Nell'ultima lettera datata 22 febbraio 1978 De Libero si scusa con Clerici di non avergli ancora inviato dei libri.
     Il pieghevole stampato del 2 gennaio 1984 presenta un ritratto stampato di De Libero realizzato da Franco Gentilini e la notizia della morte dello scrittore avvenuta tra il 3 e il 4 luglio 1981.

     In un biglietto senza data che porta l'intestazione della Galleria Ca' d'Oro di Roma De Libero scrive a Clerici di aver "salutato" le sue opere.
  • Unità di conservazione
    • tipo / valore faldone 7
    • Collocazione fondo depositi storici
    • Note La lettera del 1956 (senza giorno e mese) e la sua busta portano l'intestazione dell'Accademia Belle Arti-Roma.
       La lettera del 7 settembre 1960 è indirizzata a De Libero da parte del direttore della Libreria Prandi di Reggio Emilia.
       Alla lettera del 28 febbraio 1967 De Libero ha allegato una lettera del 20 febbraio 1967 a lui indirizzata da parte di Fratelli Fabbri Editori.
       Alla lettera del 15 novembre 1975 è allegata una poesia dattiloscritta di De Libero intitolata "Cantagloria".
       Alla lettera del 4 dicembre 1975 è allegata una poesia dattiloscritta di De Libero intitolata "Passaporto" (1973).

       Un biglietto senza data è scritto in francese.