"Bencivenga Tomaso"
  • Livello
  • unità archivistica
  • Numero definitivo
  • 165
  • Data
  • 17 gennaio 1909 - 15 marzo 1933
  • Soggetto produttore
  • Ojetti Ugo
  • Consistenza
  • docc.: 42 , cc.: 44
  • Descrizione
  • lettere, cartoline postali, telegrammi
  • Contenuto
  • Vivi ringraziamenti a Ojetti per il positivo giudizio sullo scultore Arturo Dazzi e richiesta di interessarsi alla restituzione di una stampa appartenuta precedentemente all'artista; esposizione di problematiche riguardanti l'Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia del 1909; annuncio dell'intenzione di giungere a Firenze per visitare la Mostra del Ritratto e disdetta dell'organizzazione dell' Esposizione Retrospettiva Italiana a causa di "eccessive falcidie"; richiesta di informazioni sull'intenzione della Commissione degli Acquisti dei ritratti - esposti a Firenze alla "Mostra del Ritratto"- di acquistare un quadro di Podesti [?]; informazioni varie sull' "Esposizione Internazionale d'Arte" realizzata a Roma nel 1911.
  • Unità di conservazione
    • tipo / valore Cassetta 7
    • Collocazione deposito fondi storici
    • Note Si segnala: nella lettera (dat. Roma, 1 febbraio 1909) Tomaso Bencivenga dichiara esplicitamente di aver raccomandato a Ojetti lo scultore Arturo Dazzi; nella lettera (dat. Roma, 15 maggio 1909) si rileva l'avvenuta restituzione di una fotografia di [Onorato] Calandi; nella lettera (dat. Roma, 29 dicembre 1911) si manifestano notevoli perplessità sulla partecipazione di Calza [?] all' Esposizione Internazionale d'Arte realizzata a Roma nel 1911; nella lettera (dat. Roma, 3 febbraio 1912) si nota l'invio della relazione della Commissione dell' Esposizione Internazionale d'Arte realizzata a Roma nel 1911; della lettera (dat. Roma, 9 febbraio 1912) si evince che molti giornali si rifiutarono di pubblicare la relazione della Commissione dell' Esposizione Internazionale d'Arte realizzata a Roma nel 1911 poiché una parte di essa era stata pubblicata il giorno precedente alla sua consegna ufficiale sulla Tribuna per merito della "spia" fatta presumibilmente da [Dario] Cecchi; dalla lettera (dat. Roma, 30 marzo 1912) si evince che a Ojetti sarebbero dovute spettare venti lire al giorno ed il rimborso del costo del viaggio per il ruolo svolto nell'ambito della Commissione dell' Esposizione Internazionale d'Arte realizzata a Roma nel 1911; nella lettera (dat. Roma, 22 ottobre 1912) Tomaso Bencivenga dà a Ojetti il permesso di dare il suo indirizzo personale a [Gabriele] D'Annunzio qualora lo ritenesse opportuno; nella lettera (dat. Roma, 21 febbraio 1914) si chiede a Ojetti di scrivere la prefazione alla mostra di Camillo Innocenti sul Catalogo Illustrato della II Esposizione Internazionale d'Arte della Secessione, realizzata a Roma nel 1914; nella lettera (dat. Roma, 15 dicembre 1916) si comunica la vendita a novecento lire di due quadri di nature morte dipinti da [Felice] Carena, esposti alla IV Esposizione Internazionale d'Arte della Secessione, svoltasi a Roma dal 1916 al 1917; nella lettera ( dat. Roma, 13 dicembre 1916) si rileva l'acquisto da parte di Ojetti di un quadro raffigurante l'uva dipinto da Armando Spadini; dalla lettera (dat. Roma, 6 gennaio 1917) si evince che Arturo Dazzi, Giuseppe Carena e Giovanni Prini si trovavano sotto le armi probabilmente "in condizione sicura" e si raccomanda, inoltre, il soldato Gioacchino Liechti; nella lettera (dat. Roma, 18 settembre 1917) si chiedono raccomandazioni per Armando Spadini e per Edgardo Sambo; nella lettera (s.d.) si nota il forte impegno di Tomaso Bencivenga a dotare di maggiore dignità e valore l'Ufficio per le Antichità e Belle Arti di Roma presso cui aveva appena ricevuto la nomina poiché tale ufficio aveva avuto fino ad allora "l'importanza della cenerentola"; si segnala, infine, la presenza di carte pregevoli, dotate di stemmi dorati in rilievo composti da quattro aquile su sfondo blu.