Fabrizio Clerici
- Livello
- fondo
- Data
- 1922 - 1993
- Descrizione fisica
- 2465 docc. (di cui 542 vol., 291 oggetti d'arte e 9 oggetti personali) ; 2995 cc.
- Soggetto conservatore
- Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea
- Soggetto produttore
- Clerici Fabrizio
- Storia istituzionale
- Fabrizio Clerici è stato un architetto, artista, scenografo e intellettuale del Novecento. Nasce a Milano il 15 maggio 1913, si diploma nel 1931 al Liceo artistico di Brera, scegliendo poi di studiare architettura a Roma. Qui entra in contatto con Alberto Savinio, che lo influenzerà nei ritratti fantastici. Conseguita la laurea nel 1937 inizia a collaborare con Marcello Piacentini e nel 1938 conosce l'artista Giorgio De Chirico. Inoltre nel 1948, in occasione della Biennale di Venezia, Clerici incontra e stringe amicizia con Salvador Dalí. Collabora in qualità di illustratore con diverse riviste, come Domus e View. In seguito si afferma nel campo teatrale realizzando scenografie e costumi per molte opere: tra le più significative si ricordano l' "Orpheus" di Igor Stravinskij nel 1948, "La Vedova Scaltra" in collaborazione con Leonor Fini e Giorgio Strehler tra il 1953 e il 1954 e l'ideazione con Jean Cocteau per "I Cavalieri della Tavola Rotonda" tra il 1957 e il 1958. Dal 1986 al 1988 è stato presidente dell'Accademia nazionale di San Luca. Dal successo della sua prima mostra personale alla Galleria d'Arte Cairola di Milano nel 1943 inizia ad esporre in mostre personali e collettive in tutta Italia e all'estero, prevalentemente in Europa ma anche in America e in Asia. Inoltre partecipa a numerose manifestazioni internazionali come la Biennale di Venezia (1948, 1954, 1956, 1972), la Quadriennale di Roma (1951, 1959, 1972-77, 1986) e la Biennale di San Paolo del Brasile (1955). Nel 1990, dal 19 aprile al 16 settembre, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea gli dedica una mostra personale intitolata "Fabrizio Clerici. Dipinti e disegni". Tra le sue illustrazioni più note si ricordano i "Disegni per l'Orlando Furioso" del 1967 e le "Variazioni tebane su Thamos, König in Aegypten" del 1982. Dai suoi viaggi e dalle amicizie con vari artisti e intellettuali, come Alberto Savinio, Giorgio de Chirico, Salvador Dalì, Leonor Fini, Stanislao Lepri, Kostantin Yelensky, Eugene Bergman e Pavel Tchelitchew, nascono le sue riflessioni sul surrealismo e sulla metafisica che si concretizzeranno in opere fantastiche e visionarie. Le sue opere più famose sono: "Il Minotauro accusa pubblicamente sua madre" del 1948, "Il sonno romano" nelle due versioni de 1955 e 1985 e "Fenomeni mesmeriani" 1948. Fabrizio Clerici muore a Roma l'8 giugno 1993.
- Storia archivistica
- Il complesso archivistico e librario di Fabrizio Clerici è stato ereditato dal suo allievo e collaboratore Giancarlo (noto Eros) Renzetti. Successivamente è stato detenuto e conservato dalla Casa d'aste Finarte, con sede in Roma, in previsione dell'asta del 18 novembre 2020. Divenuto di proprietà dello stato italiano è entrato a far parte dei fondi storici della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma dove attualmente è conservato.
- Modalità di acquisizione
- Acquisito dallo Stato con diritto di prelazione, poiché dichiarato in primis "di interesse culturale" il 20 maggio 2019 e integrato dalla dichiarazione di "interesse storico particolarmente importante" del 18 novembre 2020, dalla Casa d'aste Finarte, per il valore di 145.000 euro.
- Strumenti archivistici
- Inventario a cura di Arianna Antoci, Roma, 2021-2022.