'New York City' nove artiste americane
  • Livello
  • unità archivistica
  • Data
  • 28 novembre 1980
  • Soggetto produttore
  • Ferraria Daniela
  • Consistenza
  • docc.: 14 , cc.: 17
  • Descrizione
  • dattiloscritto, cartoline d'invito, comunicati stampa, articoli di giornale, fotografie
  • Contenuto
  • Opere di: L. Benglis, M. Connor, A. Denes, S. Gold, M. Hafif, B. Miller, M. Stuard, M. Shore, E. Zimmerman

     - Dattiloscritto di Daniela Ferraria in cui viene spiegata la genesi della mostra e la successiva esposizione a Palazzo Ducale a Genova
     - Tre cartoline d'invito per la mostra in galleria
     - Una cartolina di invito per l'esposizione a Palazzo Ducale
     - Due comunicati stampa, uno di questi è parziale
     - Tre fotografie di opere esposte
     - Cinque articoli di giornale: ritaglio di un trafiletto di Lotta Continua datato 16/12/1980, in cui vengono date indicazioni generali sulla mostra.
     Ritaglio della rubrica 'la settimana delle mostre' a cura di Mario De Candia, in cui viene descritta la mostra soffermandosi sulle opere di M. Shore, E. Zimmerman e M. Connor.
     Ritaglio della rubrica 'La parte dell'occhio' a cura di F. Vincitorio che fa un excursus generale sulle mostre in Italia.
     Due pagine tratte dal giornale inglese Arts Magazine datate Novembre 1978 in cui vengono descritti del dettaglio le carriere artistiche di Maureen Connor e Sharon Gold
     - Tre fotografie delle opere in mostra
     - Lettera manoscritta di E. Zimmerman in cui riporta a Daniele delle informazioni specifiche per l'esposizione. In allegato vi è una vite.
  • Unità di conservazione
    • tipo / valore Faldone 4
    • Collocazione deposito fonti storici
    • Stato di conservazione buono
    • Note New York City

       Durante un viaggio a New York, ebbi l'occasione di visitare tanti studi di artiste brave e con molta grinta, mi entusiasmai e organizzai una mostra che ci chiamava: "New York City", mi sembrò che fosse interessante portare a Roma queste opere.
       I lavori di queste artiste sembravano sgorgare da intrecci di varie sensibilità nascoste, vicino al privato di ognuna di loro.
       Preparando la mostra rimasi affascinata da quel microcosmo, pieno di solidarietà femminile tutta nuova, un ambiente ristretto dentro una grande città.
       Era bello visitare gli studi, non parlando molto inglese, ero più attenta a guardare le opere.
       L'idea e la ragione della mostra è scaturita dal desiderio di mostrare al ritorno del viaggio ciò che avevo visto, era il risultato di un diario di incontri di nove artiste che lavoravano e vivevano a New York.
       [...] La mostra fu così interessante e riuscita che dopo l'esposizione a Roma in galleria fu portata, ampliata con altri pezzi a Genova nella sede prestigiosa di Palazzo Ducale