VIII diario
  • Livello
  • unità documentaria
  • Numero definitivo
  • 8
  • Tipologia
  • Diario
  • Data topica
  • Latina
  • Data
  • ottobre 1968 - 1974
  • Autore
  • Cintoli Claudio
  • Consistenza
  • pagg.: 286
  • Descrizione
  • volume di 27,5 x 21,5 cm con copertina rigida; pagine parzialmente numerate; interamente autografo
  • Stato di conservazione
  • buono
  • Contenuto
  • Si tratta del primo dei sei diari compilati da Cintoli dopo il rientro in Italia, nel maggio del 1968. È stato pubblicato in 300 esemplari firmati e numerati, riprodotto in copia anastatica, dall'Artestudio di Macerata, il 28 novembre 1971. L'edizione ometteva però le ultime sessanta pagine, non numerate, stese in un arco di tempo non precisato. Questa sezione comprende infatti una sorta di catalogo, redatto a mano dall'artista, dei disegni, dei dipinti e degli "oggetti" (Pesi morti) a cui aveva lavorato, non continuativamente, dal 1964 al 1974.
     In vista della pubblicazione, il diario venne dunque intitolato "Il Micromegalomane", come riporta la prima pagina numerata. Comprende racconti, appunti e riflessioni, particolarmente densi nella prima parte; si apre poi a schizzi e progetti per opere di varia natura, così come il volume precedente. Vi si riconoscono, in particolare, le fasi progettuali per le performances condotte tra il 1969 e il 1970 ("Puntelliti", "Annodare" e "Colare colore"), per opere pittoriche e per la serie dei "Pesi morti". Il quaderno è poi costellato di citazioni, estrapolate da scritti d'artista (Klee, Balla, De Chirico, Magritte, Kounellis e altri) o di grandi scrittori e personaggi storici (Marinetti, Palazzeschi, Breton, De Sade, Schopenauer, Buddha e altri).
  • Lingua
  • italiano
  • Note
  • Il diario presenta la stessa complessità dei precedenti, connotati per la grande eterogeneità dei contenuti. Occorre tuttavia tenere in considerazione il progetto editoriale di cui è stato oggetto il presente volume e tentare di capire se dietro alla sua compilazione vi fosse una pianificazione premeditata. Qualora non vi fosse, bisognerebbe in ogni caso fare i conti con la volontà dell'artista di pubblicare un diario di tale fattura, cercando di comprenderne le ragioni. Risulta parzialmente significativo, per cominciare, il fatto che Cintoli non abbia rimosso alcuna pagina dal volume, come invece era solito fare gli altri, indice di maggiore sicurezza e programmaticità.
     L'ultima parte del quaderno, come ricordato sopra, è invece un vero e proprio catalogo delle sue opere, e può dunque offrire moltissime informazioni per una eventuale ricostruzione dello stesso.
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