"**Dazzi Romano (disegnatore)"
  • Livello
  • unità archivistica
  • Numero definitivo
  • 601
  • Data
  • 22 aprile 1918 - 1 agosto 1963
  • Soggetto produttore
  • Ojetti Ugo
  • Consistenza
  • docc.: 232 , cc.: 267
  • Descrizione
  • lettere, telegrammi, cartoline, cartoline illustrate, fotografie, biglietti, riproduzioni, ritagli stampa
  • Contenuto
  • Dalle lettere si comprende il forte legame di amicizia e affetto e di stima e riconoscenza che esisteva tra Romano Dazzi e la famiglia Ojetti. Ugo Ojetti indirizzandò il giovane verso studi e manifestazioni. Dal punto di vista artistico deduciamo la passione di Dazzi per gli animali, in particolare cavalli, per il nudo, e per un certo periodo per gli affreschi nelle lettere del 1927-1929, cosa che non sembra essere stata approvata da Ojetti. Anche con la signora Fernanda ci fu un rapporto intenso, se nelle lettere degli anni 1927-1929 si confida con lei circa le difficoltà per il suo fidanzamento con Vanna Farina, ostacolato dalla famiglia di lei, e in quelle luttuose degli anni 1962/1963 Romano la chiama "mamma due". In una di queste del 1963 Fernanda Ojetti si trova presso Marino Moretti e racconta molte cose, tra cui la visita alla sorella del poeta a Cesena.
  • Unità di conservazione
    • tipo / valore Cassetta 23
    • Collocazione deposito Archivio Storico
    • Note Si segnalano: una lettera del 1927 in cui Dazzi fa riferimento al fatto che Ojetti non è più direttore del Corriere della sera;. una missiva (dat. 24/11/1928) circa la notizia del volume di Walter Beck intitolato "Self development in drawing as interpreted by the genius of Romano Dazzi"; altre carte (dat. 27/03/1930, 22/04/1930) in cui Dazzi denuncia a Fernanda Ojetti un certo ostracismo da parte dell'ambiente artistico nei suoi confronti a causa del padre, che in quel periodo espone quadri simili a quelli del figlio; una carta (dat. 18/12/1931) in cui il pittore annuncia che il Duca d'Aosta ha acquistato due suoi quadri all'ultima mostra e che anche il Re farà un acquisto; due inviti su cartoncino, uno per la mostra personale di affreschi e disegni di Romano Dazzi al Museo coloniale di Roma del Febbraio 1938, l'altro per la mostra personale del Marzo 1946 presso Palazzo Strozzi a Firenze; una lettera alla signora Fernanda (dat.14/04/1946) da cui si evince che dopo questa mostra dieci disegni di Romano Dazzi vanno agli Uffizi di Firenze, mentre in una datata 17/01/1947, il pittore chiede di alcune lastre fotografiche che riproducono i disegni del 1923 che mandava dalla Libia a Ojetti, di cui ha bisogno per una monografia su di lui a cura dell'Alinari; biglietto di partecipazione alle nozze di Romano e Vanna del 06/11/1929; foto di Romano 8,5x13,5, una di Romano, Vanna e del figlio Marco 14,1x10,4 e anche alcune di casa 13,7x9,5, una di una bambina [Chiara?] 15x10,2; un biglietto in mortis evento con foto di Marco Dazzi 9x12,5; una foto di Marco Dazzi da piccolo 12,8x17,5 e una del matrimonio di Romano e Vanna 20,3x26,9; dei disegni e schizzi, alcuni si trovano anche su qualche lettera: il primo è un elmetto militare su foglio 18,5x14,70; un altro è un "cavallo magico" 20,7x13,5; un foglio 14,1x23 su cui ci sono degli schizzi fronte retro in cui si ritraggono degli uomini che mangiano a tavola con un cane che li guarda, un altro che fuma sdraiato, un altro dalla forma molto allungata intento a prendere al laccio un uomo che si allontana in bicicletta, sull'altro lato troviamo due schizzi con soggetto il cane, una volta intento a prendere un gatto che si nasconde sui rami di un albero, un'altra volta accucciato ai piedi del suo padrone che legge il giornale, c'è poi un uomo che dorme con la pistola poggiata sul comodino, e altri due schizzi di uomini dalla forma molto allungata; sull'ultimo, 21,5x29,5, ci sono due disegni, uno di una spada, l'altro un cappello.