Lydia Sansoni
  • Livello
  • fondo
  • Data
  • 1931 - 2022
  • Descrizione fisica
  • docc. 4598; cc. 7110.
  • Soggetto produttore
  • Sansoni Lydia
  • Storia istituzionale
  • Lydia Sansoni nasce il 19 dicembre 1930 a Venezia, come tenne dire lei stessa era una «veneziana di Venezia» . La sua carriera artistica inizia quando decide di trasferissi a Milano per studiare Scenografia presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, tra i docenti della sua facoltà è presente Enrico Prampolini «che trova nei suoi disegni di allieva una impronta sironiana, una impostazione da scultore quasi di mano maschile» . Per quanto riguarda la sua vita privata Lydia Sansoni si sposa due volte, prima nel 1950 con Giusto Vittorini, figlio dello scrittore Elio Vittorini e poi nel 1973 con Pier Augusto Macchi, da cui avrà due figli Alfredo e Michelangelo, nati rispettivamente nel 1967 e 1968. Lydia Sansoni, infatti, non si ferma alla sola sperimentazione scenografica, durante la sua esistenza decide di provare anche altre tipologie di comunicazione, dando vita alla creazione di opere d'arte tramite la tecnica dell'assemblage, per poi passare al mezzo di comunicazione mediatico per eccellenza, la televisione con cui collabora per la realizzazione dei programmi televisivi come Il gioco delle cose e Gira e gioca. Decide di cambiare ancora una volta il mezzo di comunicazione, pubblicando diversi libri, sia per l'infanzia con la collana Giochiamo a... e poi successivamente con il libro a fumetti che vede come personaggio principale, Lilith, che affronta la questione del femminismo in modo leggera e comprensibile. Queste sono solo alcune delle occupazioni di Lydia Sansoni, più avanti vedremo nel dettaglio lo sviluppo di alcuni progetti più nello specifico. All'età di 92 anni, il 15 aprile 2022, Lydia Sansoni si spegne a Roma. «Di formazione culturale complessa, […] dopo il liceo classico a Milano, si iscrive a filosofia […]. Ma con il matrimonio […] entra in contatto con un mondo di cultura all'avanguardia che forma la sua sensibilità ai problemi umani, attraverso una polemica combattiva e costruttiva» . Lydia Sansoni da sempre interessata al mondo dell'infanzia, espone per la sua prima mostra personale, presso la galleria del Pincio, a Roma nel 1953, quadri e oggetti per bambini. Sull'invito della mostra sono presenti i commenti di Marino Mazzacurati che afferma ho visto i lavori di Lydia Vittorini e non so se questi oggetti siano soltanto per bambini o piuttosto per grandi, perché personalmente ho sentito il desiderio di tenerne uno nel mio studio. In fondo penso che anche le statue siano dei "giocattoli" e non vedo perché alcuni "giocattoli" di Lydia non possono essere delle vere opere d'arte e quello di Cesare Zavattini «Roma, luglio 53: nel Pellegrino Artusi dell'immaginazione entra questo nuovo modo di trattare le uova, che chiameremo uova alla Lydia» . La mostra realizzata dal 9 al 30 agosto 1953 espone una serie di opere che vedono come centro dell'attenzione soggetti realizzati con materiale di differente origine, tra cui le uova. Sull'invito della prima mostra la Sansoni decide di fermarsi con il cognome del primo marito, ovvero Vittorini, l'avvenuto matrimonio è attestato da un prototipo dell'invito presente all'interno dell'archivio , dove è presente una scritta stampata che attesta il matrimonio tra Lydia Sansoni e Giusto Vittorini, ulteriore attestazione è possibile recuperarla dalla lettera datata 29 novembre 1950, scritta da Paolo Ettore Santangelo, che dichiara di essere felice di essere lì presente con loro, nel loro giorno più importante. «Dopo una pausa durata all'incirca due decenni, […] negli anni Settanta torna a esporre e a interrogarsi sull'arte e il suo valore politico» . In questo caso Lydia Sansoni, realizza «quadri per adulti: sono quadri allegri e tragici, poetici e polemici, che non rientrano nel cliché di nessuna corrente artistica e sono composti dagli oggetti più imprevedibili, raccolti anche nei mercatini» . La seconda personale realizzata presso la galleria Schubert di Milano, nel 1975, mostra come l'artista abbia creato opere d'arte con oggetti e materiali trovati sulla riva del mare, oppure sulle strade e che inoltre, alcune cose sono una recherche che si porta fin da quando era bambina . Tra la documentazione conservata all'interno del fondo sono presenti ritagli stampa, ma anche i progetti che hanno portato l'artista alla realizzazione delle opere, corrispondenza e documentazione amministrativa che permette di comprendere lo sviluppo della mostra, a partire dalla realizzazione del catalogo fino ai contatti con la galleria per poter effettuare l'esposizione, inoltre è presente anche il libro firme . Nel 1976 l'opera Assistenza sociale viene scelta come copertina per il libro di Gabriella Magrini intitolato "Lunga giovinezza" edito dalla casa editrice Arnoldo Mondadori. Lydia Sansoni continua il suo percorso artistico partecipando sia alle mostre collettive che molto spesso sono itineranti, sia continuando a creare mostre personali che diventano dei veri e propri primi titoli da giornale. Un esempio è quello che accade nel 1975 alla Saletta Raffaelli dell'omonimo hotel, in collaborazione con la Galleria d'Arte Moderna di Forte dei Marmi. Per la sua personale espone quadri e disegni centrati sui problemi della donna e decide quindi di inaugurare la mostra aprendo con il dibattito su femminismo in arte e letteratura. Il dibattito, avvenuto il 6 agosto, vuole portare al centro tematiche legate alle rivendicazioni femministe espresse attraverso l'arte e la letteratura. Alcuni degli ospiti presenti all'inaugurazione e al dibattito erano lo scrittore Eugenio Montale, Carla Ravioli, saggista presente a nome dell'Ufficio Stampa Bompiani, Milena Milani, artista e compagna di Lydia Sansoni e in fine Carmelo Bene che durante il dibattito decise di affermare, riferendosi alle donne italiane, che «dovete imparare a fare l'amore» . Tale affermazione suscitò scalpore tra tutte le femministe presenti in sala visto che l'affermazione di Carmelo Bene risultava fuori luogo e sessista visto le tematiche affrontate. Sempre durate la mostra a Forte dei Marmi, Carla Ravioli, definisce l'arte di Lydia Sansoni, dopo aver visto la mostra, come «il primo manifesto visivo del femminismo» , definizione che rende chiara l'arte di Lydia Sansoni senza troppi giri di parole e di concetti. Quello che espone, sia che siano disegni, sia che siano quadri ottenuti con la tecnica dell'assemblage, non hanno bisogno di grandi spiegazioni, parlano da soli e spiegano la situazione della donna negli anni Settanta. Tra le mostre collettive si ricordano nel 1975 Arte per la stampa libera, realizzata alla galleria Schubert, La donna oggi, realizzata presso la Galleria Boccioni di Milano, Arte per i diritti civili, mostra itinerante che ha visto l'esposizione sia presso lo Studio Marconi di Milano che presso lo studio Il Segno di Roma, nel 1976 Presenze a Montignoso, nel 1977 Femminismo e creatività realizzata prima alla galleria Il Gabbiano di La Spezia e poi presso la Libreria delle donne Librellula a Bologna, nel 1977 e 1978 partecipa alla mostra del fumetto di Lucca, nel 1983 Esistere come donna al Palazzo Reale di Milano e nel 1984 con la mostra itinerante Il Belloggetto espone alla galleria Artecentro. Nel 2022, Lydia Sansoni, realizza la sua ultima personale presso la Casa Internazionale delle Donne a Roma, a cura di Raffaella Perna, dove vengono esposte le sue opere degli anni Settanta. Durante la sua carriera artistica Lydia Sansoni vince i seguenti premi il Premio Tetradramma d'Oro a Roma, il Premio Giovanni Segantini indetto dal comune di Arco, il Premio speciale coppa R. Cortina omaggio a Roberto Crippa a Marina di Carrara e il Premio di pittura Dino Buzzanti, dato dal Circolo della Stampa nel 1989. Dalla collaborazione tra Lydia Sansoni e Lorenza Stucchi, nasce nel 1963 la prima edizione di Giochiamo alla cucina, con la casa editrice Editoriale Milanese. Libro per l'infanzia che vede l'unione dei disegni di Lydia Sansoni, assieme ai testi di Lorenza Stucchi. Il libro illustrato è composto da filastrocche e spiegazioni di come si preparano alcune ricette, ad esempio la torta con candeline oppure il tè di pesche, panini al tonno e così via. All'interno del libro è possibile, inoltre, trovare alcune brevi spiegazioni su come realizzare dei semplici lavoretti. Nel 1972, le due compagne decidono di pubblicare nuovamente il libro Giochiamo alla cucina ma in questo caso appoggiandosi alla casa editrice dei Fratelli Fabbri Editori. Il libro uscirà in prima battuta come un libro-strenna, ideale come regalo di Natale; infatti, il testo era inserito all'interno di una scatola dove erano presenti in allegato alcuni oggetti per la realizzazione delle ricette, come un grembiule, probabilmente realizzato da Lydia Sansoni stessa, a delle siringhe da pasticcieria e alcune formine. Successivamente, visto il grande riscontro avuto dal pubblico, nascerà la collana Giochiamo a.. che vedrà la pubblicazione dei libri Giochiamo con i fiori, Giochiamo con un filo, Giochiamo con gli animali, per la realizzazione di questi libri, Lydia Sansoni si avvale dell'aiuto di esperti per una realizzazione che rispetti il più possibile la realtà. All'inizio degli anni Settanta Lydia Sansoni collabora con la RAI - TV per la realizzazione dei programmi per bambini Il gioco delle cose e Gira e gioca, dove si occupa della creazione di giochi manuali, sceneggiature, disegni di cartelli illustrativi, creazione di favole a doppio finale, con disegni e sceneggiature, creazione di favole a fumetti bianchi, con disegni e sceneggiature, costumi, bozzetti, esecuzione, testi esplicativi per l'esecuzione . Lasciati i programmi e i libri per bambini nel 1975 assieme a Magda Simola, Lydia Sansoni si concentra sullo sviluppo di un testo a fumetti intitolata La prima è stata Lilith. Il testo racconta di come Lilith sia stata la prima donna creata da Dio, prima ancora di Eva e della sua presenza all'interno della società, attraverso diversi periodi storici, che vanno dal giardino dell'Eden, passando dall'antico Egitto arrivando infine alla caccia alle streghe. Il volume viene pubblicato con la casa editrice Ottaviano Edizioni, come è possibile leggere nella lettera datata 12 febbraio 1976 di cui il mittente è Giuseppe Ottaviano, che avvisa Lydia e Magda che il libro uscirà nella nuova collana L'altro segno che «mostra già di incontrare la curiosità e l'interesse dei critici» . Lydia Sansoni è, inoltre, parte attiva all'interno del movimento femminista, collabora con la casa editrice Dalla parte delle bambine e nel mentre collabora anche con il periodico Effe, dove ha un doppio ruolo prima attiva solo per la realizzazione di disegni e copertine, come quella del n. 3 dell'anno III e sempre per lo stesso anno quella del n. 11 ma solamente il 15 gennaio 1976 deciderà di entra a far parte della cooperativa di Effe con cui inizia a collaborare in maniera attiva occupandosi della pubblicità ma per una serie di divergenze e incomprensioni con le compagne il 30 settembre 1976 sarà costretta a lasciare la cooperativa. Il suo impegno politico femminista non si ferma e infatti assieme ad Antonella Barina, decide di fondare Strix. Giornale di fumetti e altro, fatto da donne. Verranno pubblicati solamente tre numeri, a cavallo fra la fine del 1978 e l'inizio del 1979. Il progetto si sviluppa grazie alla collaborazione di tredici autrici, in parte da donne già affermate all'interno del mondo dell'arte in parte esordienti. Le pagine di Strix propongono una serie di tematiche che voglio uscire dal didascalismo femminista. Nel 2016, dopo una lunga assenza, Lydia Sansoni decide di pubblicare Ars cul in aria : 30 ricetteros illustrate un testo satirico e ironico che l'autrice definisce «un libro di ricette illustrare, erotiche e ironiche, perché l'eros è passione e anche divertimento» . Lydia Sansoni esprime la sua arte anche grazie alla collaborazione con diverse testate giornalistiche dove si occupa della creazione di disegni e testi, oppure per lo sviluppo di rubriche. All'interno della Raccolta biografica di Lydia Sansoni , viene ricostruito dal soggetto produttore stesso il suo percorso sia artistico ma anche quello lavorativo, dove attraverso ritagli stampa, copioni, fotocopie e disegni, dagli anni Cinquanta fino agli anni Settanta del Novecento all'incirca. Inoltre, sono presenti anche altre due fascicoli dove sono conservati ritagli stampa, fotografie e immagini realizzati sempre dall'artista, che potrebbe essere definita come una biografia fatta principalmente di immagini e non solo di parole. Collabora fin da giovane con diverse testate giornalistiche, a partire da Pioniere : Settimanale di tutti i ragazzi , periodico diretto da Gianni Rodari, per due anni. Per poi diventare pubblicitaria presso lo studio Debbia di Milano, e poi si occupa della direzione dell'ufficio grafico Publimaster di Roma. Entra a par parte del gruppo Mondadori e si occupa di curare la veste grafica delle dispense "Italia ‘61". A partire dal 1959 collabora con le diverse testate del Corriere della Sera , dove le vengono affidate sia la realizzazione di disegni ma anche la creazione di intere rubriche, tra cui Piccole cronache della villeggiatura, Passeggiate italiane, Le famose rubriche, Lei in fiera, XVIII Mostra del cinema di Venezia, Tempo libero per i bambini. Tra le altre teste giornalistiche si ricordano il lavoro redazionale e grafico per Chi siamo, collaborazione, testo e disegni, Trentagiorni Notiziario per i dipendenti del gruppo Edison, collaborazione con Window shopping - The world, quindicinale di New York, che parla di calzature, di cui Lydia Sansoni era la corrispondente dall'Italia, Secolo XIX, Colloqui, Il Giorno, Noi Genitori, Photography per l'edizione italiana, Per voi ragazzi, Consigli utili, Abitare, Mamme e bimbi, Semplicissimo. Ricoprendo ruoli diversi ma sempre attiva come grafica pubblicitaria. Lydia Sansoni non si occupa solo della realizzazione di scenografie per il mondo della televisione, ma anche di quelle per il mondo del teatro, realizzando grandi scenografie come, ad esempio quello per l'opera di Mozart Così fan tutte . Per le festività del 1960 e quelle del 1961 realizza dei biglietti di augurio per Gallia e Peter, produttori di cappelli per signora, all'interno dell'archivio infatti sono presenti, sia i bozzetti, che i biglietti realizzati alla fine che le matrici xilografiche di metallo. Nel 1986 Lydia Sansoni assieme a Adriana Schiavoni decidono di aprire il Laboratorio Artistico Solferino a Milano. Con la collaborazione di altre artiste si occupano di restauro e realizzazione di pezzi unici fatti a mano. Nello specifico, Lydia Sansoni, si occupa del restauro delle bambole. Sempre nel 1986, poco prima delle feste natalizie, realizzano un'esposizione-strenna presso la galleria Il Mercante di Milano, dal 5 al 9 novembre 1986, dove espongono i pezzi realizzati dalle diverse artiste. Il Laboratorio Artistico Solferino si occupa di «porcellana, vetro e altri materiali decorati su ordinazione con fiori, paesaggi, single, animali e altri motivi classici e moderni in "set" con tovaglie, centri tovaglia, americani, tende, cuscini in lino, e seta, stoffe, tappezzerie, lampade, cache-pot. Tutto dipinto a mano e personalizzato. Ricostruzione di antichi servizi perduti da pezzi unici superstiti» . Inoltre, per tredici anni ha contatti con la moda per cui si occupa delle realizzazioni di disegni, testi, didascalie, servizi fotografici, creazione modelli, servizi dalle sfilate.
  • Storia archivistica
  • L'archivio inizialmente era conservato a Milano presso la residenza di Lydia Sansoni. Successivamente al suo trasferimento a Roma era stato depositato in una cantina di proprietà del figlio Alfredo Macchi. Infine, è stato donato il 27 giugno 2022 dagli eredi, entrando a far parte dei fondi storici della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma dove attualmente è conservato.
  • Modalità di acquisizione
  • L'archivio di Lydia Sansoni è stato donato dagli eredi alla Galleria Nazionale, in base al DM 13 giugno 1994, n. 495 e successive modificazioni. Il contratto di donazione è stato stipulato tra l'erede dell'archivio Lydia Sansoni, Alfredo Macchi e la Galleria Nazionale nel mese di giugno del 2022.
  • Contenuto
  • Sono presenti oggetti, disegni, corrispondenze, fatture, scontrini, libri, riviste, opuscoli, biglietti da visita, attestati, bozze, dattiloscritti e altro materiale composto da rassegna stampa di cui molti erano ritagli di giornale e fotocopie.
  • Ordinamento e struttura
  • 1. Serie Mostre e premi - ss. Mostre personali - ss. Mostre collettive - ss. Mostre non realizzate - ss. Premi - ss. Opere e lavori 2. Serie Progetti - ss. Scenografie e costumi per spettacoli teatrali - ss. Altri progetti - ss. Giochiamo a... - ss. Rai-TV - ss. Emme Edizioni, Milano - ss. Dalla parte delle bambine, Milano - ss. ...Lilith - ss. Laboratorio Artistico Solferino, Milano 3. Serie Lavori di grafica pubblicitaria 4. Serie Scritti e corrispondenza 5. Serie Disegni 6. Serie Immagini 7. Serie Materiale a stampa 8. Serie Documentazione personale 9. Serie Biblioteca La struttura che quindi si è decisa di impostare, vede una suddivisione in serie, in sottoserie per le prime due serie, in unità archivistiche e in alcuni casi si è deciso di utilizzare anche i sottofascicoli, si procede di seguito alla descrizione dell'albero. La prima serie denominata Mostre e premi, estremi cronologici: 1953-1984, consistenza: 21 fascicoli, 3 fascicolo G.F., all'interno dei faldoni 1-3, contiene sia il materiale utilizzato per la realizzazione delle mostre sia la documentazione amministrativa. La divisione in sottoserie è tra le mostre personali, quelle collettive, quelle non realizzate e i premi. Infine, si è deciso di aggiungere un'altra sottoserie dove sono stati inserite le opere e i lavori, ovvero tutto quel materiale utilizzato dall'artista per la realizzazione degli assemblage e alcune serigrafie realizzate con lo scopo di essere vendute durante le mostre. Ogni U.A., all'intero delle diverse sottoserie, è intestata ad una singola mostra, nei sottofascicoli è riunita la documentazione divisa principalmente per: catalogo se presente, appunti, corrispondenza, rassegna stampa quando presente e documentazione amministrativa. Per alcune mostre sono presenti anche altri sottofascicoli, come ad esempio l'indirizzario di Lydia Sansoni presente per l'invio dei cataloghi e degli inviti per la personale della galleria Schubert di Milano, oppure il sottofascicolo che contiene i dattiloscritti sul dibattito su femminismo in arte e letteratura per la personale svolta a Forte dei Marmi. Per la denominazione delle sottoserie delle mostre, per le mostre personali, come anche per quelle non realizzate si è deciso di inserire il nome della galleria dove la mostra è avvenuta e la città, perché molto spesso le personali di Lydia Sansoni non avevano un nome che le identificava, mentre per le mostre collettive dove era sempre presente un titolo si è deciso di inserirlo, seguito dal nome della galleria e dalla città in cui si trova. La seconda serie vede al suo interno i Progetti, estremi cronologici: 1960-1987, consistenza: 76 fascicoli, 2 menabò, 6 monografie, 2 scatole, 8 fascicoli G.F., all'interno dei faldoni 3-15, di cui si è occupata Lydia Sansoni. Anche in questo caso si è proceduto a una suddivisione in sottoserie, otto in tutto. Il primo progetto, Scenografie e costumi per spettacoli teatrali presenta il riordino e la descrizione delle carte riguardanti la creazione di due scenografie teatrali. Della prima non è stata possibile l'identificazione del lavoro a cui era destinata mentre la seconda dovrebbe essere quella per l'opera teatrale Così fan tutte. La seconda sottoserie riunisce quelli che sono stati definiti Altri progetti ovvero una serie di progetti minori che spaziano dai disegni e i dattiloscritti per la realizzazione di un progetto, assieme a Magda Simola, intitolato "Peni", alle fotocopie delle edizioni dell'Almanacco della donna italiana, di cui il progetto finale per cui Lydia Sanoni ha deciso di conservare il materiale non è stato identificato, ai disegni e i progetti per lo sviluppo dei biglietti per Gallia e Peter, cappelli per signora, Mondadori con una serie di corrispondenza su diversi progetti a cui Lydia Sansoni si è prestata negli anni e Tonov per cui disegna una decorazione per della biancheria da casa, e un progetto per la realizzazione di un libro-strenna con i Fratelli Fabbri Editori. Il terzo progetto, diviso in due U.A. vede il riordino della documentazione afferente alla pubblicazione del libro Giochiamo alla Cucina, prima con la casa editrice Editoriale Milanese, di cui si conservano gli appunti e la corrispondenza, e una copia del libro e poi con i Fratelli Fabbri Editori, di cui si conservano i disegni di tutti e quattro i libri pubblicati e anche due menabò, dei libri Giochiamo con un filo e Giochiamo con gli animali, il progetto che non ha visto la pubblicazione di Giochiamo alle signore, gli appunti, la documentazione amministrativa, corrispondenza con la casa editrice ma anche con la seconda autrice del libro Lorenza Stucchi e anche corrispondenza, probabilmente non integrale, con gli esperti che hanno aiutato Lydia Sansoni nella realizzazione dei libri e la rassegna stampa. Si conservano tutte e quattro le copie dei libri. I progetti con RAI - TV sono diversi, divisi nelle U.A. Il gioco delle cose, Gira e gioca e Cosa farai da grande?, L'oggetto. Per i primi due progetti sono stati riordinati, i testi, gli appunti, qualche fotografia, i disegni sia di piccolo formato ma soprattutto di grande formato, documentazione amministrativa e corrispondenza. Mentre per il terzo progetto, probabilmente due idee ad opera di Lydia Sansoni vengono riordinati e descritti dei dattiloscritti che indicano e spiegano come si dovevano sviluppare i progetti. Con Emme Edizioni, sottoserie cinque, casa editrice di Rossellina Archinto, sono presenti dei disegni e della corrispondenza, ai fini di voler realizzare dei libri sulla base delle puntate realizzate per il programma televisivo Il gioco delle cose. Dalla parte delle bambine, sesta sottoserie, contiene la corrispondenza e la rassegna stampa e gli scritti che vedono Lydia Sansoni parte attiva all'interno della casa editrice. La sottoserie settima vede tutta la documentazione per lo sviluppo di diversi progetti legati alla figura di Lilith. La prima U.A. raccoglie i disegni per lo sviluppo di Lilith : Fumetto femminista, la seconda U.A. Prototipo di famiglia attraverso i tempi, la terza U.A. La prima è stata Lilith, monografia a fumetti pubblicato con Edizioni Ottaviano e l'ultima U.A. conserva Lilith "il grande ritorno", progetto probabilmente per una seconda pubblicazione pensata in un momento molto più avanti nel tempo. Tutte le quattro U.A. conservano i disegni per la progettazione, ma la terza che vede la pubblicazione del libro come conclusione finale, presenta al suo interno anche altri materiali, come gli appunti, i diversi progetti per la realizzazione della copertina, i disegni realizzati da Lydia Sansoni, le bozze del libro, in totale due, con un collage di disegni e fotocopie, il materiale di lavoro, inserito all'interno di tre fascicoli. Infine è presente una copia del libro a fumetti La prima è stata Lilith : La lotta delle donne nel mito e nella storia. Un'importane parte della documentazione, che forma in fine la sottoserie otto, è stata riordinata con tutto il materiale del Laboratorio Artistico Solferino aperto nel 1986 da Lydia Sansoni, in collaborazione con Adriana Schiavoni. La documentazione qui riordinata presenta non solo documenti per la gestione ordinaria dell'attività ma anche materiale, come stoffe e tessuti decorati che sono rimasti a Lydia Sansoni dopo che nel 1987 il Laboratorio ha cessato di esistere. Sono quindi presenti gli appunti che venivano lasciati tra le persona che lavoravano all'interno del Laboratorio, i biglietti da visita, i prototipi per i diversi progetti, la corrispondenza, gli opuscoli e la rassegna stampa che parlano sia di Lydia Sansoni impegnata nell'attività di restauro delle bambole antiche, sia della mostra realizzata presso la galleria Il Mercante di Milano di cui inoltre si conservano le fotografie e l'invito all'esposizione-strenna, sono stati realizzati anche due sottofascicoli denominati rispettivamente Fausta Donadoni e Graziella Crespi, così come erano stati conservati inizialmente, dove sono presenti le corrispondenze e le richieste di riconsegne del materiale a seguito della cessazione dell'attività. La terza serie vede il riordino della documentazione di Lavori di grafica pubblicitaria, estremi cronologici: 1959-1982, consistenza: 27 fascicoli all'interno dei faldoni 16-18. La decisione di dividere i progetti di grafica pubblicitaria, mi è stata suggerita proprio da Lydia Sansoni, all'interno del Raccolta biografica , quando inserisce i ritagli stampa afferenti al Corriere della Sera e agli altri diversi giornali, lei inserisce un'etichetta dove afferma di lavorare come grafica pubblicitaria. Sono quindi presenti ritagli di stampa e disegni realizzati da Lydia Sansoni per le diverse testate giornalistiche. Tra cui si segnalano il progetto per lo sviluppo dei Giochi didattici per la casa editrice La Sorgente, il Corriere della Sera vede il nome il nome dell'artista impegnata per diverse rubriche, presenti sia sul Corriere d'Informazioni, come Piccole cronache della villeggiatura, Passeggiate italiane, Lei in fiera, XVIII Mostra del cinema di Venezia, Tempo libero per bambini oppure per la Domenica del Corriere con Le famose rubriche e sul Corriere dei Piccoli, Colloqui con la rubrica La signora in casa, oppure la collaborazione durata tre anni con Window Shopping - The World, dove divisi in sottofascicoli sono presenti gli scritti per gli articoli, le fotografie, la corrispondenza, che vede un ampio carteggio principalmente tra Lydia Sansoni e Jules Gordon, direttore del periodico e la documentazione amministrativa sulle spese effettuate. Sono poi presenti le rubriche Buongiorno signora, per Il Giorno, i ritagli del periodico Noi Genitori, così come quelli del Il Secolo XIX. L'unità archivistica che conserva la documentazione di Effe deve essere lettera in maniera doppia, ovvero sia vedendo Lydia Sansoni come artista che realizza per il periodico copertine e disegni, in un primo momento e poi in un secondo momento come parte attiva della cooperativa nel ruolo di pubblicitaria. Infine, la realizzazione del progetto per TuttoTurismo, di cui non è certa la pubblicazione, dove sono presenti fotocopie, corrispondenza e disegni. La quarta serie vede l'ordinamento di Scritti e corrispondenza, estremi cronologici: 1950-1986, consistenza: 8 fascicoli, all'interno dei faldoni 18-19. Gli scritti sono divisi fra racconti, poesie e dattiloscritti sulla base dell'argomento trattato, come per Il sessismo nei libri per bambini, oppure gli Scritti su moda e storia del costume e Scritti su arte e architettura, e Sindromi e carenze nel mercato dell'arte. Per quanto riguarda le carte inerente la corrispondenza all'interno di due sottofascicoli sono presenti, principalmente lettere e minute, che spesso sono accompagnate da altro tipo di materiale, come opuscoli, ritagli stampa, disegni, e fotografie e riguardano lo scambio di lettere che negli anni Lydia Sansoni ha avuto con differenti personalità che non fanno riferimento a nessuno progetto specifico. Per facilitarne la consultazione il materiale è stato diviso in camicie, la prima camicia vede la corrispondenza con Gianni Rodari; la seconda con Rusconi Editore, per la possibilità di un colloquio; corrispondenza in lingua francese, probabilmente per l'inserimento di un trafiletto all'interno del catalogo per la mostra Schubert a cura di Simone de Beauvoir; corrispondenza con l'insegnate Wenda su una lezione tenuta da Lydia assieme a uno dei due figli; corrispondenza, cataloghi e inviti per poter partecipare ad eventi riguardanti l'attività da giornalista di Lydia Sansoni; una parte di documentazione di cui il destinatario è il marito, Pier Augusto Macchi; corrispondenza da parte di Maurice Horde, dove è presente una lettera e alcuni disegni; poi in ordine cronologico la corrispondenza datata, ad esempio qui è presente una lettera di Marino Mazzacurati, oppure una cartolina di Cesare Zavattini, e successivamente nell'ultima camicia la corrispondenza s.d. La quinta serie raccoglie i Disegni, estremi cronologici: 1948-1983, consistenza: 3 fascicoli, 3 fascicolo G.F., all'interno dei faldoni 19-20. Anche in questo caso come per gli scritti si è optato per la creazione di una serie dove all'interno venissero descritti i disegni non afferenti a un progetto ben identificato. Sono presenti alcuni album da disegno di proprietà di Lydia Sansoni, con schizzi e bozze, poi si è proseguito per una divisione in modellini e in illustrazioni, nel primo caso sono presenti disegni di cui non si è sicuro che siano stati realizzati da Lydia Sansoni, mentre nel secondo caso si, i fascicoli sono presenti sia in formato normale all'interno dei faldoni ma anche in grandi formati. All'interno di questa serie si vuole porre una particolare attenzione per l'unità archivistica Strix : Giornale di fumetti e altro, dove sono presenti i disegni realizzati non solo da Lydia Sansoni ma anche da Alessia Fani e da Franca Puliti, con la volontà successiva di inserirli all'interno del periodico, non sono presenti altri documenti che attestano lo sviluppo del progetto quindi si è optato per la descrizione all'interno di questa serie. Le Immagini, estremi cronologici:1948-1978, consistenza: 3 fascicoli, all'interno dei faldoni 20-21, serie numero sei, dove sono presenti le fotografie, sia in formato digitale che in formato analogico. Grazie a un secondo versamento effettuato dal figlio, sono state integrate fotografie che mostrano Lydia Sansoni non solo in differenti momenti della sua vita ma anche gli allestimenti delle mostre, come quella presso la galleria Il Gabbiano di La Spezia oppure l'inaugurazione realizzata presso la galleria Apuania di Forte dei Marmi, oppure alla galleria Schubert di Milano, sono inoltre presenti alcune foto della serie Setacci, realizzate da Lydia Sansoni e di altre opere sempre dell'artista. Sesta serie è composta dal Materiale a stampa, estremi cronologici: 1953-1989, consistenza: 6 fascicoli, 1 raccolta G.F., 1 fascicolo G.F., all'interno dei faldoni 21-23, in cui sono presenti biglietti da visita, inviti a mostre, articoli vari. L'unità archivistica denominata Rassegna stampa di Lydia Sansoni, vede al suo interno due sottofascicoli che riuniscono l'attività di Lydia Sansoni a partire dal 1964 al 1975, mentre il secondo dal 1976 al 1989, questi due fascicoli sono stati realizzati da Lydia Sansoni in persona, si è quindi deciso di conservati così come erano stati messi in ordine dall'artista e si è proceduto a una descrizione dividendo per anno e descrivendo le tematiche principali. Un secondo lavoro sempre realizzato da Lydia Sansoni è l'unità documentaria Raccolta biografica di Lydia Sansoni di grande dimensione, dove all'interno di un quaderno, che misura 35x50x6 cm, sono presenti ritagli stampa, fotocopie, immagini, disegni, fotografie che raccontano l'operato dell'artista sia in ambito artistico che lavorativo. L'ultima U.A. della serie ha al suo interno opuscoli, quotidiani e ritagli stampa e scritti di tipo divulgativo, all'interno di questi ultimi sono presenti documenti riconosciuti come manifesti politici e comunicati da parte di diversi gruppi, come quello del Movimento Femminista Romano di via Pompeo Magno, oppure il manifesto di Rivolta Femminile "io dico io" datato marzo 1977 . Documentazione personale, estremi cronologici: 1931-1986, consistenza: 1 scatola, 3 fascicoli, 4 calendari, 4 agende, all'interno dei faldoni 23-25. La serie numero otto conserva le agende, le rubriche e i calendari, sempre a seguito del secondo versamento sono stati introdotti anche i certificati che attestano il battesimo dell'artista all'età di un anno, la tessera di riconoscimento dell'accademia di Belle Arti di Brera, il certificato del matrimonio, con il secondo marito Pier Augusto Macchi, e altri documenti inerenti l'attività professionale. All'interno di una scatola sono presenti gli oggetti di proprietà di Lydia Sansoni, tra cui si ricordano le matrici xilografiche per la realizzazione dei biglietti d'auguri, e quattro lastre delle opere d'arte. Si è concluso con la creazione della nona serie dedicata alla Biblioteca, estremi cronologici: 1938-2022, consistenza: 45 periodici, 4 monografie, all'interno dei faldoni 25-34. Divise prima per periodici e poi per monografie e poste in ordine cronologico, sono presenti le riviste di proprietà di Lydia Sansoni, che ammontano a un totale di quarantacinque, che spaziano tra riviste dove sono presenti i lavori di Lydia Sansoni a riviste politiche o femminili. Solamente quattro monografie, un testo di lingua cecoslovacca, interfogliato da una moltitudine di ritagli di biglietti del treno e di fogli colorati di forme diverse; un libro premio, vinto da bambina; il testo teatrale Così fan tutte; il catalogo a cura di Raffaela Perna della mostra realizzata nel 2022. All'interno di questa serie non sono presenti i libri realizzati perché si è deciso che fosse più significativo conservali assieme alla documentazione che ne attesta la produzione.
  • Strumenti archivistici
  • Inventario a cura di Angelica Del Gaudio, Roma, 2022/'23.