"Giolli Raffaello (scrittore d'arte)"
  • Livello
  • unità archivistica
  • Numero definitivo
  • 877
  • Data
  • 15 giugno 1911 - 26 marzo 1937
  • Soggetto produttore
  • Ojetti Ugo
  • Consistenza
  • docc.: 91 , cc.: 116
  • Descrizione
  • lettere manoscritte, lettere dattiloscritte, cartoline, biglietti, telegrammi, inviti, bozze di statuto
  • Contenuto
  • All'interno del carteggio è contenuta una bozza di statuto, insieme ad una copia del documento piuttosto malmessa, per la costituzione di un "Ente autonomo per lo sviluppo della vita artistica italiana", con appunti manoscritti di Raffaello Giolli. Lo scrittore invita Ojetti a tenere una conferenza nell'ambito delle iniziative culturali all'interno dell'Esposizione ranzoniana. Giolli promette al critico di mandargli delle fotografie inedite di opere di Ranzoni, come anche alcune di Troubetzkoy per Dedalo. Inoltre propone una mostra personale di Troubetzkoy alla Biennale veneziana del 1914. Fradeletto, segretario generale delle Biennali veneziane, recatosi alla mostra di Ranzoni, ne rimane molto impressionato e si ripropone di portarne le opere in Biennale, incerto tra l'edizione del 1912 e quella del 1914. L'incertezza nasce dal fatto che per la Biennale del '12 Fradeletto aveva già in preparazione una mostra su Tranquillo Cremona e temeva che mettere a confronto i due artisti non fosse "delicato". Camillo Boito invece si schiera a favore della comparazione tra Ranzoni e Cremona nell'ambito della stessa Biennale del '12, sostenendo che dal paragone si sarebbero evidenziate le grandi differenze tra i due artisti. Molte lettere hanno come oggetto la correzione delle bozze degli articoli per "La Rassegna d'arte", giornale per il quale lavorano sia Giolli che Ojetti (le bozze, originariamente allegate, non sono contenute nel carteggio). In una lettera Giolli spedisce dei disegni di Carpi (non allegati nel carteggio), pregando il critico di scrivere sul Corriere della Sera una recensione del libro, che si presume, riguardi l'artista. Giolli si fa promotore nel 1917 di un'iniziativa per tentare di arginare il problema della ricostruzione dei paesi devastati dalla guerra, insistendo sul concetto di una ricostruzione che non vada a falsificare, ricostituendo gli stili originari, ma edifichi rispettando le tradizioni locali. Lo scrittore comunica ad Ojetti che l'Accademia di Brera, nel febbraio del '20, ha indetto un concorso per la statua di un fante. Allo scrittore viene richiesto da Ojetti di redigere articoli per "la sua bella rivista", quasi certamente Dedalo. L'argomento potrebbe vertere sull'arte lombarda contemporanea, argomento nel quale Giolli è particolarmente interessato e preparato. In un'altra lettera lo scrittore presenta "uno studioso d'ingegno e di cultura di primo grado": si tratta di un ungherese, il prof. Federico Antal che potrebbe collaborare con Dedalo. Ancora Giolli parla con amarezza del giudizio negativo della commissione a un concorso per un monumento, del quale non viene specificato il contesto. Lo scrittore è indignato che non abbia vinto lo scultore Eugenio Baroni, del quale è un convinto sostenitore. Giolli richiede ad Ojetti l'invio dei suoi scritti per la biblioteca del Circolo d'arte e di alta coltura, che accoglie i periodici d'arte più importanti al mondo. In una lettera del '21 si fa riferimento ad un esposizione milanese di Antonio Mancini e alla speranza che le opere di Ludovico Pogliaghi e Amedeo Modigliani tornino in tempo per l'organizzazione di una mostra fiorentina. Ancora lo scrittore, durante la compilazione di una monografia su Casorati, chiede al critico di indicargli gli articoli che ha scritto, per completare la bibliografia dell'opera. Si parla anche di numerosi articoli da pubblicare su Dedalo, tra i quali anche uno su Magnasco. In una lettera chiede ad Ojetti di aiutarlo a trovare una occupazione perché vorrebbe lasciare l'insegnamento (non viene specificato di che insegnamento si tratti). Nella lettera successiva, su carta intestata della rivista milanese "1928, problemi d'arte attuale" invece Giolli, soddisfatto del suo mensile, chiede ad Ojetti la fotografia di un disegno di Zandomeneghi, per poterlo riprodurre su di un articolo per la rivista. Lo scrittore ringrazia la signora Ojetti per avergli inviato la fotografia del disegno, aggiungendo che Sommaruga gli ha appena comunicato di aver trovato altre opere inedite del pittore. Le ultime lettere del carteggio, su carta intestata della "AEA, Anonima editrice d'arte", riguardano l'attività dello scrittore nell'ambito della casa editrice milanese, che sta curando una collana di monografie sugli artisti dell'Ottocento e vorrebbe la collaborazione di Ojetti nel progetto. Per il numero su Modigliani vengono chiesti dei contributi esclusivamente a tre personalità italiane: Lionello Venturi, Margherita Sarfatti ed Ugo Ojetti; tra gli stranieri compaiono tra gli altri Derain e Soutine.
  • Unità di conservazione
    • tipo / valore Cassetta 36
    • Collocazione deposito fondi storici
    • Note Fondamentale per l'individuazione degli enti è stata la carta intestata, che fornisce numerose indicazioni aggiuntive, oltre talvolta a produrre stemmi pregevoli.
       Nel carteggio è contenuta una lettera di Raffaello Giolli indirizzata a Tumminelli dove declina l'invito ad un banchetto organizzato da Ojetti.