"**Sartorio Giulio Aristide (pittore), Bonn Sartorio Julie (moglie), Sartorio Ernesto (fratello), Seville Sartorio Marga (2° moglie)"
  • Livello
  • unità archivistica
  • Numero definitivo
  • 1695
  • Data
  • 20 maggio 1894 - 1933
  • Soggetto produttore
  • Ojetti Ugo
  • Consistenza
  • docc.: 259
  • Descrizione
  • lettere, cartoline, telegrammi, buste da lettera, biglietti, copie dattiloscritte di lettere, minute, ritagli stampa, statuto di corporazione, bozze, fotografie, partecipazione di matrimonio, estratti, volantino pubblicitario, stampa di incisione
  • Contenuto
  • Corrispondenza amicale con argomenti di lavoro e collaborazione per studi e articoli, ricca di informazioni e di riferimenti a persone del mondo dell'arte e della letteratura; giudizi su libri e articoli scritti da Ugo, che spesso gli invia le bozze; cenni a Raffaele Ojetti, padre di Ugo, lettera (s.d. scritta a matita) sulla Galleria d'arte moderna: "[...] io credo che la cosa da fare per concludere la sistemazione attuale che è ottima sia quella di lasciare tutta la responsabilità di quello che accade al Rosadi. Andare a Valle Giulia è una cosa grave, bisognerebbe quasi rifare il palazzo, e date le idee, oso dire immorali, di esporre tutte le croste, quel palazzo è più che insufficiente. Del resto le difficoltà burocratiche sono tali e tante che se ne verrebbe a capo quando sarà ministro il presidente che succederà Vittorio Emanuele Orlando.[…] noi facciamo come gli uscieri, attendiamo che V. E ci comandi, il suo comando per valle Giulia, ad onta dei consigli Bazzani, non può darlo, e quando ci chiederà consiglio sarà per necessità un nostro comando di far compiere quello che abbiamo iniziato. Riguardo a Ferrari regolati con lui come credi, però a priori posso dirti che da lui non caverai né una idea né un consiglio […] Questo però io credo, che egli divida coscienziosamente la nostra idea per la sistemazione morale della galleria, e che nelle vicissitudini dell'avvenire lo troveremo dalla parte nostra convinto" ; cenni alla sua decisione di far parte del "commitato Romano"; scrive del suo risentimento a Ojetti "Guardati! I Diego D'Angeli, i Giusti , i Primoli, tutta porcheria, tutta porcheria!"
    lettere e cartoline postali del 1994 da Parigi, da Bruxelles , da Anversa , da Londra e da Weimar, dalla Germania e dall'Olanda; lettera del 20 settembre 1894 riguardo un inserto del Resto del Carlino di Bologna e una polemica su un'intervista di Ojetti a Carducci; riferimenti con molti particolari e spiegazioni sulla lavorazione del quadro "Ninfa" (lettera s.d. dalla Germania forse 1896); sempre in riferimento al quadro in una lettera s.d. scrive: "La Giunta Sup. d. B. Arti mi ha scelto il pastello di ninfa per la Galleria e Ferrari mi scriveva: stante la somma ristretta abbiamo pensato d'assegnarti duemila lire…Caro Ferrari ho risposto datele ad un giovane che abbia più bisogno di me, io il pastello ve lo regalo. Ed allora insistenza per farmi accettar il vile metallo…Nien, nein…e gli ho risposto: da gran tempo ho deciso di non vendere alla G.d.A.M. ciò non impedisce che possa regalare, o lo volete in regalo, e va bene, altrimenti lasciatelo stare. E non ho saputo altro!" (lettera s.d. opera "Veduta di Ninfa" nelle collezioni della Galleria d'arte moderna comunale); molti riferimenti a Gabriele D'Annunzio, alla Società degli insegnanti del disegno e al progetto di un museo didattico (lettera datata 5 febbraio 1910); presente la bozza della lettera inviata al presidente del comitato, in un'altra lettera scrive: "A giorni io ed Adolfo Apolloni saremo ricevuti dal Re per sottoporgli la preghiera di contribuire alla formazione del Museo Didattico dell'Ist. del disegno"; lettere con argomenti personali sulle controversie anche legali con la prima moglie Giulia (lettera 2 maggio 1910) e sul suo nuovo fidanzamento; cartoline postali del Comitato romano pro sanatorio bambini malarici con raffigurati due opere di Sartorio "Monte Circeo" e "Castel Fusano - Lo stagno di Levante"; riferimenti alle controversie con Ojetti; cita Pierron Sander : "Hermanin è convinto che bisogna dare a lui il secondo premio, se anche tu sei convinto così, io non farò nessuna opposizione, però la mia opinione sarebbe contraria"; su un articolo di Diego Angeli contro Tito scrive: "E' veramente spiacevole!"(lettera datata 11 maggio 1912); corrispondenza del periodo di guerra nella quale Sartorio è sottotenente e dipinge su scenari di battaglia; riferimenti all'opera del Monumento a Vittorio Emanuele secondo; esprime ammirazione per un'opera di Trentacoste definita "mirabile" (25 novembre 1914); lettera in cui lo informa delle vendite a Vannini Parenti , dell'Esposizione di Venezia, dei suoi possibili viaggi al Cairo e in Palestina e del desiderio di mandare "in 41 piccole cornici le 123 pagine illustrate del poemetto "Sibilla" illustrato da me con una cura meticolosa" (lettera datata Roma 13 giugno 1921; risposte alle domande di Ojetti riguardo alle scuole d'arte (lettera del 12 febbraio 1923); lettera di presentazione del cugino Enrico Sartorio, che "viene a Firenze per alcune notizie da raccogliere intorno ad un movimento d'arte troppo trascurato in Italia, la Cinematografia"; annuncia la sua partenza a bordo dell'Italia e per la crociera di sette mesi, la nascita di Aristide Lucio di tre mesi e chiede delle fotografie di Balbek (lettera datata Horti Galatea 7 febbraio 1924); preoccupazioni riguardo al premio Ussi (1924); seguono informazioni sull'arte americana, messicana, colombiana, venezuelana e sui suoi dipinti, sulla sua successiva mostra dell'America Latina e le pubblicazioni; informazioni sulla Mostra nazionale di arte marinara (1926); commenti letterari anche sulla prosa di D'Annunzio ; commenta anche Ojetti : "L'opera tua mi piace. E' uno sguardo contemporaneo alla folla ed agli individui che caratterizzano l'epoca, e tu, scrittore, hai una plasticità fra gli italiani rara quella di essere sobrio e sintetico" (25 novembre 1926); "Lunedì spedirò al De Marinis gli ex libris […]invio due opere ultimate or ora e credo ti interesseranno" (22 settembre 1927); "I tuoi rallegramenti sono quanto mai graditi, ho lavorato, come sempre, con fede ardente e non è mancato nulla per riuscire, slancio delle regioni, attività del dopolavoro, fatica dei collaboratori del Comitato ed infine il sorriso del sole. Ti mando una copia del programma che è, a mio avviso, un gioiello tipografico" (11 gennaio 1930); "[…]Io mi merito il tuo, il rimprovero del Podestà e quello di Corrado Ricci che con fraterna insistenza mi ha esortato a compiere questo doveroso lavoro. Il tempo mi manca, dovete perdonarmi. Mentre ti scrivo stò sulle mosse di partire per Gerusalemme ove si delinea una elegante questione d'arte su certe volte che dovrei ricoprire di mosaici. Rifletti che fino a iersera ho dovuto occuparmi dell'Accademia in modo esauriente, ed è lavoro delicato e difficile" (lettera del 6 aprile 1930); invito alla cerimonia di insediamento del senatore Marchese Guglielmo Marconi nell'ufficio di presidenza della reale Accademia d'Italia (lettera del 19 novembre 1930); scrive durante la sua convalescenza: "[…] mi muovo in uno spazio discretamente vasto e sebbene vigilato dall'infermiera sorveglio i lavoranti che miglioran la villa qua e là" (10 gennaio 1931) e il giorno dopo aggiunge "[…] Ti racconterò come Gabriele desideri gli decori la cappella votiva alla madre"; lettera su vari articoli in cui descrive il parco sul Tevere così come lo ricorda"[…] in complesso il parco non esiste più, bisognerà farlo e dev'essere una delle nostre cure. Proprio in questi giorni ho fatto completare il plastico del territorio dell'Accademia per poterlo studiare" (lettera del 13 febbraio 1931); invio di fotografie del giardino e della loggia di Apuleia : "I lavori di restauro procedono alacremente […]In questi giorni ho intavolato le trattative per il Museo Baracco, ma ci sono delle difficoltà" (15 aprile 1931); "Ieri nell'adunanza plenaria furono votati i candidati al premio Mussolini. Ada Negri per acclamazione, Udebrando Pizzetti un voto contrario ed un astenuto, de Filippi a maggioranza, de Francisci a maggioranza. Ne sarai contento (lettera 20 aprile 1931) e il 7 luglio scrive: "Fortunatamente tutto è stato superato, ma non ti posso nascondere, che la prostrazione nervosa causata da questo improvviso malore è tale, che non so quando mi riavrò. Ti narrerò a voce qual'era l'ombra minacciosa che ha funestata la felicità della casa, e l'intervento rassicurante del Bestianelli ci ha dato intanto la tranquillità dello spirito"; "[…] mi disse Papini e me lo ripetè Romanelli di questi articoli cosiddetti stroncatori del G. […]Chi se ne affliggeva era il povero Wildt. Mi disse - Ma tu sai cosa scrivono di te? - No- Non sei abbonato all'Eco della Stampa? - No - Io sì _ Male disdici subito l'abbonamento. - Non ho questo coraggio. - Male…male…Io sostenni la candidatura di Soffici al premio Mussolini per la complessa figura di critico, esteta, scrittore, propagandista e pittore. Se tu mi domandi - Lo credi un grande? Ti risponderei subito - No - Ed infatti combattei la sua candidatura al seggio accademico" (lettera 11 aprile 1932).
     2. Corrispondenza di Ojetti a Sartorio: telegramma riguardo il concorso Ussi: "Se non accetti venire con Tito e Gola giudicare concorso Ussi crediamo probabilità giustizia perduta" (1924); appunti e minute a matita; lettera dattiloscritta riguardo l'associazione nazionale fra gli insegnanti di disegno (10 febbraio 1910); lettera datata Parigi 5 febbraio 1914 a cui Sartorio risponde con telegramma (fevr. 14); lettera dattiloscritta in cui Ojetti prega Sartorio di prestare a T. De Marinis una copia degli ex libris da lui incisi per una mostra in programma a Lisbona;
     3. Corrispondenza di vari familiari di Aristide: tre del fratello Ernesto, tre del cugino Enrico, tre biglietti e cinque lettere della prima moglie Julie Bonn Sartorio, due biglietti, una lettera e un bigliettino da visita della seconda moglie Marga Seville Sartorio; più una lettera del pittore Enrique Serra (24 maggio 1906) e un telegramma di Rizzini sulla biografia di Sartorio.
     4. Lettere e due ritagli stampa riguardo la vertenza Sartorio-Ojetti originata da scritti pubblici e privati di Sartorio ingiuriosi verso Ojetti.
     5. Statuto della Corporazione dei pittori e scultori italiani, presente anche la minuta manoscritta.
     6 . Bozza di articolo di Sartorio sull'Esposizione di Anversa.
     7. Due bozze, una manoscritta e una stampata della prefazione di Sartorio al libro di Ch. Moreau-Vauthier=Ugo Ojetti "La pittura", Bergamo 1913, ed estratto dallo stesso volume "Descrizione dei processi pittorici" (bozza pag. 76; sul volume del 1913 pag. 98; volume presente nella nostra biblioteca collocazione: Teor DA 4)).
     8. Manoscritto "L'arte della pittura nei Salons"; presenti molte correzioni; datato Parigi 19 maggio 1894 e firmato da Sartorio.
     9. Tre estratti; cinque ritagli stampa; partecipazione di matrimonio di Sartorio e Julie Bonn; depliant pubblicitario della rivista mensile "La Photographie Francaise"; illustrazione di incisione di Sartorio; due fotografie della lavorazione al Fregio del Parlamento (b/n cm 17,5x11,5) e un fotoritratto dell'artista (seppia cm 12,5x19,5).
  • Sottounità
  • 1. Corrispondenza di Sartorio ad Ojetti (dal 1894 al 1900-1901 al 1932)
     2. Corrispondenza di Ojetti a Sartorio
     3. Altri corrispondenti (Sartorio Ernesto, Sartorio Enrico, Bonn Sartorio Julie, Seville Sartorio Marga, Serra Enrique, Rizzini)
     4. Vertenza Sartorio-Ojetti
     5. Statuto della Corporazione dei pittori e scultori italiani
     6. Esposizione d'Anversa
     7. Prefazione di Sartorio al libro di Ch. Moreau-Vauthier=Ugo Ojetti "La
     pittura", Bergamo 1913, ed estratto dalllo stesso volume "Descrizione dei processi pittorici"
     8. Manoscritto "L'arte della pittura nei Salons"
     9. Materiale stampa e altra documentazione
  • Unità di conservazione
    • tipo / valore Cassetta 67 ins. 1
    • Collocazione deposito fondi storici
    • Note Una cartolina (dat. 27/03/1923) con l'immagine della Villa Horti Galatae e un estratto con un lungo articolo intitolato "La villa di Aristide Sartorio".