"Una linea del disegno italiano 1910-1960"
  • Livello
  • unità archivistica
  • Data
  • 05 gennaio 1977
  • Soggetto produttore
  • Ferraria Daniela
  • Consistenza
  • docc.: 9 , cc.: 9
  • Descrizione
  • dattiloscritto, mappa della galleria e delle opere, fotografie
  • Contenuto
  • Disegni di Boccioni, Severini, Carrà, Sironi, Depero, Mafai, Scipione, De Pisis, Morandi, Licini, Savinio, Magnelli, Fontana, Capogrossi, Scialoja, Turcato, Dorazio, Novelli, De Chirico, Balla, Russolo, Prampolini.

     - Dattiloscritto di Daniela Ferraria in cui parla della mostra e, inoltre fa un focus sul metodo disegnativo
     - Due copie della piantina della galleria con numerate e segnalate le opere esposte
     - Sei fotografie delle opere di Boccioni, Sironi e Carrà
  • Unità di conservazione
    • tipo / valore Faldone 3
    • Collocazione fondo depositi storici
    • Stato di conservazione buono
    • Note Disegno Italiano:

       Le caratteristiche e le dimensioni della galleria si prestavano a delle mostre di disegni, lo spazio piccolo e compatto era molto adatto, per due anni vi furono soprattutto delle opere su carta.
       La prima mostra era una selezione di disegni di Boccioni Carrà, Sironi primi del secolo fino ad arrivare a Licini, Morandi, De Chirico e poi agli anni 50 Fontana, Capogrossi, Turcato.
       Era interessante vedere come l'idea stessa di disegno si fosse trasformata nel corso degli anni. All'inizio del 900 il disegno rimaneva legato ad una forma di dipendenza come appunto o prima dell'idea, un progetto di un'opera più importante da realizzare successivamente.
       Per esempio di Carrà c'era lo schizzo della "Rissa in galleria" del 1912, di Boccioni uno degli studi per la testa della madre.
       Il disegno era molto usato come progetto soprattutto dagli scultori. Poi negli anni questo mezzo diventa sempre più autonomo e l'artista si esprimeva nell'opera su carta in modo svincolato da un altro secondo utilizzo ma solo come lavoro a se stante.
       Attraverso le più diverse sperimentazioni l'artista usa i mezzi specifici della materia, come i buchi o i tagli per Fontana o i collage per Capogrossi. Si esprimono con la carta, più recentemente si esprimono con la carta i Poirier con i calchi di carta velina sui reperti antichi o Nagasawa con la pratica di intreccio o ricomposizione stessa della materia cartacea avvalendosi della lunga esperienza della cultura orientale