- Dattiloscritto di Daniela Ferraria in cui viene descritta la serie elaborata dall'artista ed esposta nella galleria romana
 - Due dépliant della mostra
 - Tre fotografie, due delle opere e una dell'allestimento
Unità di conservazione
tipo / valore
Faldone
5
Collocazione
deposito fondi storici
Stato di conservazione
buono
Note
Cotani
 Cotani negli anni ottanta dipinse una la serie "Spazi virtuali e mondani", parlava spesso delle suggestioni legate alle decorazioni barocche. Ricordava l'elemento delle nuvole dipinte nei soffitti delle chiese e nei palazzi romani. Lui era attratto non tanto dall'elemento scenografico, quanto dall'artificio che ne risultava, non dalla teatralità, ma dalle relazioni tra spazio reale e spazio pittorico. Era affascinato dallo sfondamento dello spazio illusorio che è uno degli elementi caratteristici delle prospettive dei cieli immaginari seicenteschi.
 Cotani scriveva: "del barocco amo l'artificio, il nascondimento, lo stravolgimento delle materie, tutte cose non retiniche..." è nel suo legame con Roma che troviamo il senso profondo del suo procedere per segni che si sovrappongono per accumulo.
 Nei dipinti vediamo un doppio gesto pittorico una pennellata ampia che viene ricoperta da un secondo piano di pennellate brevi che si sovrappongono diradandosi e raggruppandosi sulla superficie pittorica.