"Corcos Strozzi Memmi (figlia di Vittorio Corcos)"
- Livello
- sottounità archivistica
- Data
- 25 novembre 1933 - 12 settembre 1961
- Soggetto produttore
- Ojetti Ugo
- Descrizione
- lettere, cartolina, ritagli stampa, biglietti, copie di lettere
- Contenuto
- Corrispondenza di Memmi Corcos a Ugo e Fernanda Ojetti: nove lettere, una con allegata una lettera di Emma Corcos a Fernanda e Ugo Ojetti, una cartolina, tre ritagli stampa, due biglietti, due fogli con la trascrizione di lettere.
 Cinque lettere e una cartolina sono indirizzate a Fernanda Ojetti; quattro lettere a Ugo Ojetti. I tre ritagli di giornale sono applicati su cartoncino che ne riporta la data. Due articoli raccontano la morte di Emma Corcos il primo (datato 25 novembre 1933) è accompagnato da un biglietto, senza firma né destinatario, in cui si afferma che il trapasso non è stato doloroso; il terzo (datato 12 settembre 1961) annuncia la morte di Maria Luisa ("Bisa") Corcos ed è accompagnato anch'esso da un biglietto, scritto da Memmi a Fernanda Ojetti.
 Le lettere a Fernanda di argomento familiare sono scritte in toni molto affettuosi; in una racconta, stizzita, di aver assistito alla conferenza di Carrà, il quale affermava di ritenere l'arte un "sogno voluttuoso" e "una scacchiera che ognuno può giocare"; in una, (a matita, in alto a destra è scritto "1958") Memmi racconta di aver trovato delle lettere di Ojetti a lei indirizzate, nel fascicolo è infatti presente la trascrizione di alcune epistole.
 Le lettere a Ugo Ojetti sono di carattere personale, i toni affettuosi:
 in una lettera chiede se qualcuno di sua conoscenza voglia disfarsi di un "De Nittis buono e di una certa importanza, ma non troppo grande"; in un'altra racconta di essere passata nel cortile di P. Marino, dove troneggia un'opera che definisce un "obbrobrio" una "sconcezza", afferma di sperare in un suo intervento per rimuoverla, o almeno che risponda a "questo Carrà, mascalzone anche lui". L'opera in questione, di cui non viene fatto il nome, sarebbe eseguita "prima delle sanzioni e del discorso di Mussolini" e avrebbe ridotto "Il Centometrista", esposto alla Biennale, alla condizione di "povero morto" (di Bligruy???).
 In una lettera Memmi invia un foglio scritto a mano dalla madre Emma, ormai anziana, che lei avrebbe dovuto trascrivere a macchina, ma essendo malata anche lei in quel momento, lo allega alla sua lettera. La lettera di Emma, poco leggibile, aggiorna gli amici sulle sue condizioni e quelle di Vittorio, parla poi, in modo confuso, della vendita, urgente, da parte della famiglia Banti del "ritratto di Cristiana" di Boldini e altri dipinti. Memmi nella lettera che accompagna questa afferma di non sapere chi avesse parlato di "questi dipinti" alla madre, forse un'infermiera.
- Unità di conservazione
-
- tipo / valore Cassetta 21
- Collocazione deposito fondi storici
- Note
Le lettere, senza data, spesso riportano scritto a matita, forse da Fernanda Ojetti, l'anno. Una lettera è scritta su carta intestata "Casa della Memmi, Castiglioncello, Livorno", due su carta intestata "Grand Hotel et de Milan.
- Persone
-
Corcos Memmi
Corcos Emma
- Immagini